PlayBook , il tablet proposto dalla canadese RIM, non sta riscuotendo il successo sperato. Sostanzialmente, il prodotto non è stato concepito per essere completamente indipendente. E per ampliare le sue funzioni base deve necessariamente vivere in simbiosi con un telefono BlackBerry.
Sul mercato americano il dispositivo viene ora offerto con sconti che arrivano fino a 200 dollari, pari al 40 per cento, da catene come Best Buy: la speranza è quella di stuzzicare gli acquirenti e smaltire le enormi giacenze di magazzino. Le fonti stimano che 500mila PlayBook usciti dalla fabbrica debbano ancora trovare un acquirente.
John Vinh, analista di Collins Stewart, getta un’ulteriore ombra sul futuro del tablet. Secondo lui gli stabilimenti taiwanesi della Quanta avrebbero addirittura interrotto la produzione dell’hardware e RIM si appresterebbe ad uscire definitivamente dal mercato delle tavolette, proprio come HP. Il portavoce di Research In Motion, Marisa Conway, ha però respinto le voci riguardanti lo stop.
Secondo la Conway “Non si può uccidere il PlayBook, perché è direttamente collegato allo sviluppo del nuovo sistema QNX , che rappresenta comunque il futuro di tutto il mobile RIM”. Sicuramente c’è l’urgenza di correggere il tiro, andare oltre questa prima traballante versione del tablet e preparare un competitivo modello 3G con più funzionalità a bordo.
Roberto Pulito