Roma – Le rimodulazioni tariffarie annunciate da TIM e Vodafone , dopo aver scatenato l’ira dei consumatori, sono finite sotto la lente dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e dell’ Antitrust , che si esprimeranno in merito dopo averne verificato condizioni e applicazione.
Le due Authority si sono messe al lavoro in seguito ad esposti e segnalazioni ricevute da varie associazioni di difesa dei consumatori. Mentre l’Authority TLC ha condotto alcune ispezioni nei confronti dei due operatori, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha annunciato l’avvio di un procedimento nei riguardi dei due operatori, come spiegano Altroconsumo e ADUC .
Per quanto riguarda TIM, in particolare, ADUC precisa come l’Antitrust ritenga che sussistano i presupposti per deliberare la sospensione provvisoria delle rimodulazioni. A fronte dell’aumento generalizzato delle tariffe, spiega l’Associazione citando il comunicato dell’Authority, “che determina un peggioramento delle condizioni praticate, la modalità adottata dall’operatore telefonico, l’invio di un SMS, peraltro di generico contenuto, si rivela insufficiente al fine di offrire un’informazione completa tale da consentire all’utente di adottare una decisione consapevole circa il mantenimento del rapporto con l’operatore o l’interruzione dello stesso”.
“I comportamenti descritti – prosegue ADUC – sono caratterizzati da un elevato grado di offensività in quanto suscettibili di aver raggiunto un ampio numero di consumatori. Inoltre, occorre tener presente il pregiudizio economico non altrimenti reversibile una volta praticata la variazione laddove gli utenti destinatari delle modifiche non siano posti nelle condizioni di esercitare un consenso consapevole”.
A breve, dunque, l’Antitrust potrebbe sospendere e successivamente ritenere nulle le le informative inviate via SMS da TIM. “Con conseguente obbligo – spiega ancora ADUC – se la compagnia volesse procedere agli aumenti, di rifare tutte le comunicazioni in modo corretto. Per entrambi gli operatori resta comunque il sospetto di aver applicato pratiche commerciali ingannevoli e omissive, che il procedimento delle due Autorità dovrà accertare”.
Pratiche che, ha dichiarato sempre l’Antitrust, “potrebbero considerarsi altresì aggressive in quanto idonee a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento dei consumatori nella misura in cui le modalità adottate per procedere alla comunicazione della modifica del piano tariffario, anche per le circostanze temporali, si possono fondare su un indebito condizionamento, quantomeno con riferimento alle variazioni dei piani tariffari comunicati nel periodo luglio-agosto”.
Dario Bonacina