Milano – Dopo la bufera che ha colpito Wind dopo l’introduzione di rimodulazioni tariffarie seguite all’entrata in vigore della Legge Bersani , è giunto il turno di TRE : anche l’operatore 3G ha annunciato l’introduzione di variazioni contrattuali e nuovi piani tariffari che hanno messo in allarme moltissimi utenti.
Dalle segnalazioni giunte alla redazione e da quelle pubblicate sul forum di PI Telefonia traspare un malcontento condito di dubbio e nervosismo. Per questo motivo PI Telefonia ha interpellato TRE, con l’obiettivo di chiarire i punti più critici.
PI Telefonia: L’argomento “rimodulazioni tariffarie” è molto indigesto agli utenti, che mal sopportano l’idea di un aumento anche perché spesso – soprattutto da parte regolamentare (Autorità Tlc ecc.) – provengono rassicurazioni sulla progressiva riduzione delle tariffe. La rimodulazione in arrivo è effettivamente un aumento? Come pensate di affrontare questo malumore, che peraltro riguarda anche altri operatori?
TRE: Come noto, nei mesi scorsi diversi fattori – non ultimo il cosiddetto Decreto Bersani – sono intervenuti a modificare le condizioni del mercato delle comunicazioni mobili. Gli operatori più piccoli, tra cui 3, si sono trovati a fronteggiare un impatto decisamente negativo sui conti. Per continuare ad essere competitiva anche in un contesto di mercato radicalmente diverso e preservare il conto economico, 3 ha dovuto rimodulare la propria offerta. Per le vecchie tariffe, ci sono state rimodulazioni sui prezzi delle telefonate e degli SMS affiancate da consistenti diminuzioni sia per le videochiamate (che adesso costano come una chiamata vocale) sia sul traffico dati (-75% rispetto a prima).
Allo stesso tempo, 3 ha introdotto nuovi profili molto convenienti verso cui migrare eventualmente entro fine settembre gratuitamente. Nel dettaglio, 3 ha lanciato il nuovo profilo ricaricabile Super5 che permette di parlare per 3 minuti a 15 centesimi senza scatto alla risposta (il canone mensile di 3 euro viene azzerato per chi riceve 90 minuti di telefonate ogni mese), Super0 per chiamare a zero centesimi con tutti i numeri 3 e i numeri fissi e Super10 con 10 cent per minuto di autoricarica, la più generosa. Per accedere a queste tariffe c’è una sola condizione: effettuare ogni mese una ricarica di almeno 10 euro. Sia le vecchie tariffe sia le nuove offerte continuano dunque ad essere tra le migliori tariffe oggi disponibili sul mercato.
PI Telefonia: Le variazioni contrattuali, come ha ribadito l’Authority TLC, consentono all’utente di migrare verso altre compagnie telefoniche . Alcuni consumatori lamentano l’applicazioni di penali (vietate dal pacchetto Bersani) che TRE avrebbe applicato agli utenti intenzionati a cambiare operatore. Quali oneri comporta il recesso?
TRE: I clienti che decidessero di recedere dal contratto, non dovranno pagare alcuna penale, in linea con quanto previsto dalla legge 40/07, secondo cui il contraente ha la facoltà di recedere dal contratto “senza spese (che) non (siano) giustificate da costi dell’operatore”.
La somma richiesta rappresenta una parziale compensazione del costo, incluso il terminale, sostenuto per fornire il servizio a condizioni estremamente vantaggiose. Sino al 30 agosto p.v., 3 ha deciso che restituendo il terminale, sia scontata dalla somma dovuta la parte relativa al terminale stesso.
PI Telefonia: Sempre nel decreto Bersani, è stata stabilita l’abolizione della scadenza del credito prepagato. TRE, come gli altri operatori mobili, disattiva però l’utenza di coloro che non effettuano ricariche per 12 mesi. Come sono tutelati gli interessi dell’utente?
TRE: La disattivazione della USIM in caso di mancata ricarica – come contrattualmente previsto – è una prassi consolidata e comune a tutti gli operatori di telefonia mobile. Questa prassi trae origine dall’esigenza, tanto più forte in un mercato liberalizzato, di ottimizzare l’utilizzo di una risorsa scarsa e costosa in termini di gestione e infrastrutture quali sono le numerazioni telefoniche mobili, che non possono restare pertanto inutilizzate per un arco temporale eccessivamente lungo.
Inoltre, mentre il credito residuo acquistato dal Cliente non ha scadenza in coerenza con quanto stabilito dal decreto Bersani, 3 prevede – al pari degli altri operatori – che la durata del servizio pre-pagato rimanga quella contrattualmente prevista, salva la possibilità del cliente di chiedere il trasferimento del credito residuo acquistato presente sulla USIM al momento della disattivazione o del recesso secondo le modalità indicate da 3 nel contratto e sottoscritte dal cliente. 3 effettua periodicamente delle campagne SMS per informare i clienti che il proprio numero è prossimo alla scadenza. In via del tutto eccezionale, peraltro, 3 offre ad oggi la possibilità di recuperare il vecchio numero ai clienti disattivati: è sufficiente acquistare una nuova USIM 3 e contattare il servizio clienti 133 per riavere il vecchio numero, scegliendo tra i nuovi profili tariffari disponibili.
PI Telefonia: E per il trasferimento del residuo?
TRE: Come già detto, è garantito il trasferimento del credito residuo acquistato attraverso ricariche. Il cliente può richiederne il trasferimento su un numero 3 già attivo o sul nuovo numero 3 che attiverà.
a cura di Dario Bonacina