Prosegue la protesta di utenti e consumatori in seguito alle variazioni tariffarie e alle condizioni di ottenimento del credito residuo comunicate da TRE , che entreranno in vigore dal prossimo mese di settembre. Altroconsumo entra nel merito delle modalità seguite dall’azienda per informare gli utenti e le evidenzia all’ Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni , mentre ADUC mette a disposizione degli utenti la modulistica.
“Come evidenziano i nostri calcoli, ipotizzando 15 chiamate settimanali di due minuti e 7 SMS, i costi per gli utenti sono molto più elevati (vedere Tabella pubblicata sul sito dell’associazione , ndr), soprattutto per i piani tariffari che prevedono l’autoricarica sulle chiamate ricevute”.
Altroconsumo informa di essersi rivolta all’Authority TLC “contestando soprattutto il modo in cui il cambiamento è stato comunicato agli utenti: tramite SMS, senza che sia spiegato in modo preciso in cosa consista, senza riferimenti al credito residuo e senza che vengano chiarite all’utente le modalità per ottenere lo sblocco del telefono in caso di operator lock (Sim vincolata al telefono di quella marca). E se l’utente vuole recedere, deve sobbarcarsi l’invio di una lettera raccomandata”.
All’autorità presieduta da Corrado Calabrò, l’associazione chiede che sia dichiarata l’illegittimità delle variazioni tariffarie e che sia data un’adeguata comunicazione agli utenti. “Ma non solo: al Garante chiediamo anche di intervenire sulla sospensione senza preavviso delle Sim scadute. Il 20 luglio TRE ha bloccato un gran numero di schede che non erano state ricaricate negli ultimi 13 mesi. Peccato che molte tariffe TRE si basino sull’autoricarica quando si ricevono chiamate, per cui è molto probabile che l’utente non provveda a ricaricare di tasca propria, magari per mesi. Ma ugualmente vanta un credito residuo che ha tutto il diritto di utilizzare”.
Aduc propone ai consumatori alcune soluzioni di difesa: a chi si è visto disattivare la USIM per non aver effettuato acquisto di ricariche, viene suggerito di intimare l’immediata riattivazione con una raccomandata AR di messa in mora (la scheda è disponibile a questo indirizzo e propone anche un modulo per chiedere la restituzione anche degli importi accumulati tramite autoricarica – il facsmile è disponibile a questa pagina ).
In seguito alle variazioni contrattuali in vigore da settembre, gli utenti possono, secondo ADUC, opporsi con una messa in mora intimando il rispetto del contratto (seguendo quanto scritto in questa scheda ). “Chi invece volesse disdire il contratto – spiega infine l’associazione – dovrà procedere con una raccomandata A.R. in cui comunica la volontà di disdetta e diffida il gestore dal chiedere qualunque somma a titolo di penale (qui le indicazioni di ADUC ).