IAB Italia e il consorzio Netcomm hanno siglato in mattinata i 10 punti del manifesto “Rinascimento Digitale“, una presa di posizione relativa ai punti cardine sui quali si intende costruire la cosiddetta “New normality” che verrà in fase di rilancio dell’economia nella fase post-Covid.
Rinascimento Digitale: i 10 punti
- Utilizzare e per tempo il contact tracing digitale e i big data per evitare futuri lock-down delle nostre città, delle nostre economie, delle nostre attività.
- Lavorare da remoto, in sicurezza e piena efficienza, addirittura con migliorata produttività.
- Processi digitali e attività di data-mining che consentano a imprenditori, manager, funzionari pubblici, illuminati e reattivi, di governare modernamente ed efficacemente le proprie aziende e le nostre organizzazioni.
- E-learning per non fermare mai la nostra conoscenza e renderla democraticamente fruibile ad una platea sempre più ampia, abbattendo i costi dell’accesso alla formazione e all’istruzione, eliminando il digital divide.
- E-government per snellire definitivamente il rapporto stato-cittadini e renderci effettivamente liberi e consapevoli in un libero, forte e disciplinato governo di regole, ma anche di facilità di rapporto, amichevole e basato sulla reciproca fiducia.
- Edicola digitale e informazione di qualità distribuita a tutti online, a basso costo, con minore impatto ambientale, contro la deforestazione del nostro pianeta.
- L’E-commerce è la risorsa digitale più importante a disposizione delle aziende per sostenere il loro mercato, le loro vendite.
- Il mondo delle transazioni economiche e finanziarie è entrato ormai prepotentemente nell’era della dematerializzazione dei sistemi di pagamento, della completa e capillare affermazione dei sistemi di pagamento digitali.
- La lotta alla criminalità e alle varie forme di terrorismo, alle forze sovversive, piuttosto che la semplice sicurezza e assistenza da remoto dei nostri cari affetti, passano attraverso un lavoro preventivo di inclusione digitale e di collaborazione internazionale che, nel grande rispetto delle libertà individuali e del diritto alla privacy delle nostre vite (oneste e regolari), solo il “Rinascimento digitale” può realizzare.
- Il futuro della ricostruzione post rivoluzione digitale è stato reso ancora più urgente, attuale, impellente dalla pandemia Covid-19, che ha accelerato ciò che era già iniziato per effetto della globalizzazione.
C’è molto in tutto ciò: c’è un impegno per lo smart working, c’è una promessa su Immuni, c’è una visione sull’e-commerce, c’è una propensione al digitale che coinvolge e-gov, editoria, formazione ed ogni altro aspetto del fare impresa in Italia. Come ogni manifesto, è più che altro un impegno, senza scendere nei dettagli, laddove l’impegno si fa investimento e lascerebbe emergere altre problematiche. Ma l’impegno c’è ed è firmato alla presenza dei massimi rappresentanti di IAB e Netcomm.
I commenti
Così Carlo Noseda, presidente IAB:
Federazione Digitale è nata con la finalità primaria di promuovere e sviluppare l’economia digitale e l’utilizzo delle nuove tecnologie a beneficio dell’innovazione del Paese. Mai come in questo momento storico la Federazione può giocare un ruolo fondamentale. L’Italia, catapultata nell’emergenza sanitaria dalla diffusione del Covid-19, è stata costretta ad un salto culturale accelerato, l’emergenza ha costretto tutti indistintamente a un utilizzo spinto della tecnologia. Messi con le spalle al muro, aziende, imprenditori e Governo hanno realizzato in dieci giorni tutta una serie di iniziative che per anni erano rimaste congelate, ora è il momento di cogliere le opportunità che ci offre la digital trasformation.
Sulla stessa scia Roberto Liscia, Presidente di Federazione Digitale e di Netcomm:
Con questo manifesto intendiamo impegnarci affinché il digitale diventi, prima di tutto, strumento di inclusione sociale e volano per il progresso economico che il nostro Paese, in questa fase di necessaria ripartenza, non può più rimandare. Utilizzo intelligente e sistematico dei big data, smart working, e-learning, e-government, commercio e pagamenti digitali, sistemi di regolamentazione del digitale sono le direttrici che perseguiremo.
Il gap tra la richiesta di profili e la diffusione di competenze adatte è un dato di fatto: lo sviluppo tecnologico sta incidendo anche sulle competenze richieste ai lavoratori e non è difficile immaginare che in futuro a oltre 9 profili su 10 sarà associata la richiesta di competenze digitali, per questo insistiamo sull’importanza della formazione. Serve dunque creare ponti di informazione e conoscenza, oltre che promuovere l’esistenza delle opportunità offerte dal digitale