Ring espande il sistema pubblico di videosorveglianza

Ring espande il sistema pubblico di videosorveglianza

Ring ha incrementato il numero di collaborazioni con le forze di polizia, grazie al programma fortemente criticato dai difensori della privacy.
Ring espande il sistema pubblico di videosorveglianza
Ring ha incrementato il numero di collaborazioni con le forze di polizia, grazie al programma fortemente criticato dai difensori della privacy.

Come è noto, Ring ha sottoscritto diversi accordi con le forze di polizia per fornire le registrazioni video effettuate dagli utenti negli Stati Uniti. Il Financial Times ha rilevato che il cosiddetto “sistema pubblico di videosorveglianza” è diventato molto più grande nel 2020. L’azienda (sussidiaria di Amazon da febbraio 2018) ha pubblicato il dettaglio delle richieste di accesso.

Ring espande la rete di sorveglianza

In base alle linee guida di Ring, le forze di polizia possono chiedere l’accesso alle registrazioni video effettuate tramite l’app Neighbors che permette di segnalare (in maniera anonima) ai vicini l’eventuale presenza di persone sconosciute che si aggirano nel quartiere. Ciò è possibile solo se l’utente ha attivato l’abbonamento Ring Protect e solo in caso di indagini in corso (quindi con un ordine emesso dal giudice).

Il sistema pubblico di videosorveglianza è cresciuto notevolmente negli ultimi due anni. Nel 2018 erano solo 60 i dipartimenti di polizia che avevano sottoscritto una partnership con Ring. Sono diventati 703 nel 2019 e 1.189 nel 2020. L’anno scorso sono stati aggiunti anche 305 dipartimenti dei vigili del fuoco. Attualmente sono oltre 2.000 (l’elenco è visibile su Google Maps). Solo due stati (Montana e Wyoming) non partecipano al programma.

Nel corso del 2020 sono stati richiesti i video per oltre 22.300 incidenti. In base ai dati pubblicati sul blog ufficiale, Ring ha ricevuto 1.900 richieste nel 2020, la maggioranza delle quali sono mandati di perquisizione che consentono l’accesso anche ai dati dell’utente.

Il programma non è attivo al di fuori degli Stati Uniti. Le 16 richieste provenienti da altri paesi sono state tutte rifiutate. A metà gennaio è stata introdotta la crittografia end-to-end per i video, quindi l’accesso alle registrazioni può avvenire solo con la collaborazione degli utenti.

Fonte: FT
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Pubblicato il
1 feb 2021
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