Rischia 10 anni il superhacker Iffih

Boston (USA) – Non sarà facile per Ikenna Iffih, 28enne americano della Northeastern University, togliersi dai guai. Iffih è stato infatti formalmente accusato di essere l’autore di una delle più “profonde” incursioni nei sistemi informatici governativi americani. In particolare si ritiene che Iffih sia penetrato nel network dell’apparato militare dal quale ha avuto accesso a quello della NASA per il controllo dei satelliti.

I capi di imputazione potrebbero portare ad una sentenza per dieci anni di carcere e una multa di 250mila dollari. Secondo l’accusa “Iffih ha usato il suo computer di casa e ha lasciato tracce dei propri crimini informatici da un computer all’altro. Ha ottenuto accessi illegali, causando perdite sul piano business, distruggendo pagine web, copiando informazioni personali o, come accaduto sul computer NASA, ottenendo effettivamente il controllo di interi computer”. Allo stesso tempo l’accusa riconosce che non è stata messa in pericolo la difesa nazionale, che i sistemi satellitari non hanno subìto danni e che non si sono registrati usi impropri dell’informazione privata acquisita da Iffih.

Su Iffih pesa anche il sospetto che lui possa essere “DigiAlmty”, un hacker che di recente ha firmato l’attacco ad alcuni siti governativi americani giustificandolo come una rappresaglia per il “giro di vite” antihacker deciso dall’ FBI . Il messaggio lasciato su uno dei siti Web e destinato a rendere famoso DigiAlmty recitava: “Ora è il nostro momento per colpirli dove fa male… E continueremo a colpirli fino a quando cadranno in ginocchio e ci pregheranno di smettere”. Il sospetto cade su Iffih perché sul suo computer è stato trovato DigiAlmty come user name per una applicazione.

Altri problemi per Iffih arrivano da una serie di accuse che gli sono rivolte da aziende di diversi stati, di enti formativi e via elencando?