La corsa allo spazio degli anni ’60 e ’70 verrà riproposta nei prossimi anni per la realizzazione di una base permanente sulla Luna. Questo è l’obiettivo ultimo del programma Artemis e dell’accordo firmato tra le agenzie spaziali russa e cinese. Il primo passo prevede la costruzione di una base lunare.
Ritorno sulla Luna: inizia la sfida
Il comunicato pubblicato sul sito dell’agenzia spaziale russa Roscosmos non fornisce molti dettagli, ma conferma solo la firma di un protocollo d’intesa con l’agenzia spaziale cinese CNSA, in base al quale è previsto il progetto, la costruzione di una International Lunar Research Station.
La base verrà utilizzata per eseguire esperimenti scientifici e ospitare gli astronauti che toccheranno la superficie lunare nei prossimi anni. La partecipazione è aperta ad altre nazioni, ma è chiara l’intenzione di sfidare il mondo occidentale. La Cina aveva già svelato le sue ambizioni in merito all’esplorazione della Luna. La International Lunar Research Station dovrebbe essere costruita a partire dal 2030 in prossimità del Polo Sud (dove dovrebbero esserci grandi riserve di acqua ghiacciata), mentre i primi esseri umani arriveranno tra il 2036 e il 2045.
La Russia partecipa attualmente alla gestione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma non ha firmato gli accordi bilaterali per Artemis, in quanto considera il programma troppo “USA-centrico”. La NASA aveva chiesto all’agenzia spaziale russa di collaborare alla costruzione del Lunar Gateway, in particolare del modulo Airlock per l’equipaggio. Dopo aver esaminato la documentazione, il compito è stato considerato impraticabile. A quel punto, la Russia ha deciso di fare coppia con la Cina.