Elon Musk ha ancora una volta usato il suo social network in modo pericoloso. Commentando un video sulle rivolte nel Regno Unito, pubblicato da un altro utente, ha scritto che la guerra civile è inevitabile. Dure critiche sono arrivate dal Primo Ministro Keir Starmer attraverso il portavoce ufficiale. Su X continuano a girare fake news sull’accaduto.
Elon Musk è un flamer professionista?
Il 29 luglio sono state uccise tre bambine in una scuola di danza a Southport. L’assassino 17enne (Axel Rudakubana) è stato arrestato dalla polizia. Nelle ore successive sono scoppiate numerose rivolte alimentate da fake news. Sui social media, principalmente su X, si è diffusa la notizia che Rudakubana fosse un richiedente asilo musulmano (in realtà è nato a Cardiff). Gruppi di estrema destra hanno attaccato una moschea.
Un utente ha pubblicato su X un video delle rivolte, scrivendo che si tratta degli effetti dell’immigrazione di massa e delle frontiere aperte. Muks ha commentato in questo modo:
Civil war is inevitable
— Elon Musk (@elonmusk) August 4, 2024
Il portavoce del Primo Ministro Keir Starmer ha dichiarato:
Non c’è giustificazione per commenti del genere. Quello che abbiamo visto in questo paese è un teppismo organizzato e illegale che non ha posto nelle nostre strade o online. Stiamo parlando di una minoranza di delinquenti che non rappresentato la Gran Bretagna.
Il governo britannico ha inviato i social media a rimuovere contenuti criminali, ma X si affida quasi esclusivamente alle cosiddette note della collettività, spesso invocate dallo stesso Musk per chiedere agli utenti se un contenuto è vero o falso. Il proprietario del social network sembra un flamer professionista. Spesso condivide notizie false o deeepfake con l’unico obiettivo di incrementare l’engagement e quindi i profitti.
La Commissione europea ha avviato un’indagine sulla base del Digital Services Act, durante la quale sono state rilevate tre violazioni. Ovviamente Musk non ha nessuna intenzione di rispettare la legge europea, quindi lo scontro proseguirà quasi certamente in tribunale.