Andrus Ansip, vicepresidente per il mercato unico digitale, lo definisce “l’ultimo tassello del puzzle” che poterà all’abbattimento delle tariffe di roaming nel contesto dell’Unione Europea entro il termine previsto, entro il 15 giugno 2017 : Parlamento, Consiglio e Commissione UE hanno raggiunto un accordo preliminare sull’ intricato nodo dei prezzi all’ingrosso fra operatori , base indispensabile per assestare il taglio netto alle tariffe in roaming per i consumatori.
Kept our promise & agreed on wholesale #roaming . No roaming charges as of 15 June. Thanks @miapetrakumpula & @EU2017MT & all those involved
– Andrus Ansip (@Ansip_EU) 31 gennaio 2017
Il dibattito sulle tariffe wholesale è stato complicato dalle differenze delle tariffe al consumatore nei diversi mercati dell’UE , spaccata tra Nord e Sud, rispettivamente origine e destinazione dei flussi turistici, e fra paesi che i cui operatori contano sul roaming per incassare e paesi i cui operatori vendono agli abbonati tariffe convenienti tendenti all’illimitato, insostenibili nel momento in cui debbano offrire lo stesso servizio all’estero acquistando traffico da un altro operatore con i prezzi all’ingrosso non sufficientemente calmierati. Risolta la questione del fair use da parte dei consumatori, imponendo dei limiti ai comportamenti degli utenti, restavano da ricomporre le diverse istanze rappresentate da Commissione, Consiglio e Parlamento, così da definire un piano per i prezzi all’ingrosso fra operatori, prezzi che non inducessero gli operatori ad adeguarsi al roaming zero o alle tariffe all’ingrosso rivalendosi poi sui consumatori domestici con un aumento delle tariffe al dettaglio o rinunciando a investire nelle infrastrutture .
L’accordo preliminare raggiunto, secondo le autorità europee, promette che il concetto di “roam-like-at-home sia sostenibile per le persone e per le aziende, assicurando il rientro delle spese e mantenendo la competitività fra i mercati nazionali all’ingrosso”. Dal 15 giugno, secondo quanto emerso dal dibattito fra le autorità, la tariffa massima wholesale per le chiamate sarà ridotta dai 5 centesimi a 3,2 centesimi al minuto, mentre gli SMS avranno un tetto massimo di 1 centesimo, dimezzato rispetto agli attuali 2 centesimi. Per quanto riguarda il traffico dati , aspetto più dibattuto, l’Europa ha previsto un piano quinquennale a scalare per i prezzi all’ingrosso a partire da giugno: dal tetto di 50 euro per GB attuali si scenderà bruscamente ai 7,7 euro , inferiore agli 8,5 euro per GB proposto dalla Commissione Europea e ai 10 euro proposti dal Consiglio ma superiore a quello auspicato da alcuni paesi del Nord e dell’Est europei. Da gennaio 2018 la soglia scenderà a 6 euro per GB, per raggiungere i 4,5 euro per GB nel 2019, i 3,5 euro per GB nel 2020, i 3 euro per GB nel 2021, i 2,5 euro per GB all’inizio del 2022.
Nel corso degli anni la Commissione condurrà un’analisi del mercato all’ingrosso, così da verificare che tutto si svolga secondo le attese, senza scossoni per operatori e consumatori.
Resta da capire, sottolineano i piccoli operatori e i MVNO, come sia possibile realizzare l’azzeramento dei costi di roaming senza alcuna conseguenza sui consumatori e sulla competitività nel momento in cui le tariffe al dettaglio in numerosi paesi europei si aggirano intorno a 1-2 euro per GB e la soglia massima per il traffico all’ingrosso fissata nell’accordo le superi di gran lunga.
Gaia Bottà