L’agognato roaming zero è al giro di boa. Da aprile si è entrati nella fase di adeguamento caratterizzata dall’obbligo per i gestori telefonici di strutturare nuove tariffe roaming che rispettino i massimali identificati. Il traguardo sarà tagliato il 15 giugno 2017, momento a partire dal quale si pagherà la stessa tariffa domestica anche fuori dai confini nazionali . Oggi si torna a parlare di roaming zero ma per questioni diverse. La Commissione europea ha infatti presentato una bozza di regolamento volta a far sì che le tariffe agevolate per il roaming vengano utilizzate in maniera corretta da parte dei cittadini europei.
Le tirate d’orecchi da parte dell’Agcom e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sono già state numerose. L’indice è stato puntato contro Wind, Tim e Tre, diffidate per aver applicato tariffe oltre i massimali o per non aver adottato la corretta trasparenza. Sotto esame ci saranno comunque anche gli utenti: utilizzi fraudolenti potrebbero infatti penalizzare il successo dell’iniziativa provocando l’insorgenza degli operatori telefonici con conseguente aumento generalizzato delle tariffe e l’inserimento di meccanismi penalizzanti.
La Roaming Fair Use Policy prevede l’inserimento di una clausola di salvaguardia ancora non affrontata nei dettagli. In breve con questa novità gli operatori potranno addebitare costi extra qualora l’utilizzo della tariffa “zero” per il roaming fosse abusata. Un esempio di “illecito” potrebbe essere l’utilizzo di una SIM estera acquistata in un Paese con tariffe low cost per effettuare traffico domestico illimitato e a un prezzo più basso.
Le nuove regole, che dovranno essere confermate da parte del Parlamento Europeo e dagli stati membri, prevedono che gli utenti possano telefonare sfruttando la loro tariffa nazionale per almeno 90 giorno all’anno . È però previsto che l’utente si colleghi alla propria rete d’origine almeno una volta al mese. Gli eventuali sovrapprezzi che gli operatori potranno applicare saranno di 4 centesimi al minuto per le chiamate, 1 centesimo per SMS e 0,85 centesimi a MB rispetto al costo base. Anche in questo caso nulla ancora di definitivo. Sul tema dovrà esprimersi infatti anche il BEREC ( Body of European Regulators for Electronic Communications ). L’appuntamento è fissato in questo caso per il 15 dicembre.
Le restrizioni dovranno essere esplicitate in contratto da parte dell’operatore telefonico. Le condizioni di “fair use” potranno prevedere l’applicazione dei massimali imposti dall’Europa ma anche essere migliorativi per l’utente finale. Su questo tema infatti si giocherà la futura concorrenza tra gestori.
Mirko Zago