Roblox annuncia Cube, il suo primo modello 3D per dare vita a oggetti tridimensionali grazie all’AI. Ma la vera sorpresa è un’altra: Roblox ha deciso di condividere Cube con il mondo, rilasciando una versione open-source accessibile a tutti, anche fuori dalla piattaforma.
Roblox svela Cube, AI open source per creare oggetti 3D
L’annuncio arriva a un anno di distanza dalla prima presentazione di Cube alla conferenza annuale degli sviluppatori di Roblox. Ora, finalmente, il modello è pronto per il suo debutto ufficiale al Game Developers Conference (GDC), dove Roblox lo presenterà in una demo nel pomeriggio.
I creatori di Roblox potranno mettere le mani su Cube già questa settimana e sperimentare con il suo primo strumento: la generazione di mesh. In parole povere, basterà inserire un prompt (ad esempio “genera un’auto da corsa arancione con strisce nere“) e Cube creerà una rappresentazione 3D dell’oggetto desiderato. I creatori potranno poi modificare l’oggetto all’interno di Roblox Studio per adattarlo alle loro esigenze.
Ma la vera novità è la versione open-source di Cube 3D. Chiunque potrà personalizzarla, creare plug-in o addirittura allenare il modello con i propri dataset per adattarlo alle proprie necessità. Insomma, Roblox non si tiene Cube tutto per sé, ma lo mette a disposizione della comunità per farlo crescere e migliorare. Ma Cube è solo l’inizio. Nei prossimi mesi, infatti, arriveranno anche altri strumenti AI.
Piani futuri: oggetti più complessi e generazione di scene
In futuro, Cube permetterà di generare oggetti più complessi e intere scene. Ad esempio, con lo strumento di generazione di scene si potrà chiedere all’AI di creare una foresta completa e poi cambiare il colore delle foglie degli alberi per mostrare il cambio di stagione. L’obiettivo a lungo termine, come Roblox aveva già anticipato l’anno scorso, è arrivare alla creazione “4D”, dove la quarta dimensione è l’interazione tra oggetti, ambienti e persone.
L’AI, un’arma a doppio taglio per il gaming
Roblox è convinta che Cube aiuterà i creatori a lavorare più velocemente, permettendo anche a piccoli sviluppatori indipendenti di affrontare progetti più grandi. D’altronde, l’azienda ha già rilasciato diversi strumenti AI, ad esempio per la generazione di texture e la creazione di avatar.
Ma l’uso dell’intelligenza artificiale nel gaming solleva anche preoccupazioni. Come rivela un report del GDC, il 30% degli sviluppatori ritiene che l’AI generativa stia influenzando negativamente il settore. E secondo uno studio di CVL Economics, tra un anno il 13,4% dei lavoratori del settore rischiano di essere rimpiazzati o comunque seriamente minacciati dall’AI.