Da molti anni vengono utilizzati robot nelle sale operatorie. Si tratta però di braccia e pinze guidate dai dottori (anche da remoto) tramite controller. I ricercatori delle Johns Hopkins University e Stanford University hanno invece usato video di interventi chirurgici per consentire ai robot di eseguire alcune operazioni in autonomia.
Robot chirurghi come nei film?
In molti film di fantascienza si vedono robot che “riparano” gli esseri umani. Considerata la carenza di chirurghi negli Stati Uniti, in futuro potrebbero essere utilizzati robot autonomi nelle sale operatorie. Dopo aver completato l’addestramento, i robot hanno imparato a manipolare aghi, fare nodi e suturare ferite.
I robot non hanno solo imitato i chirurghi umani, ma hanno anche corretto i propri errori senza che nessuno glielo dicesse, ad esempio raccogliendo un ago caduto. Gli scienziati delle due università hanno già iniziato la fase successiva del lavoro: combinare tutte le diverse capacità per eseguire interventi chirurgici completi su cadaveri di animali.
Negli Stati Uniti vengono eseguiti ogni anno quasi 900.000 interventi assistiti da robot. Possono eseguire piccole operazioni con una precisione superiore, ovviamente sotto la supervisione di un chirurgo umano. Prima di entrare negli ospedali devono però dimostrare sicurezza ed efficacia nelle sperimentazioni cliniche e ricevere l’approvazione della FDA (Food and Drug Administration).
I robot usati dai ricercatori sono realizzati da Intuitive Surgical e basati sul noto sistema da Vinci. Possono eseguire anche operazioni tramite comandi vocali. L’addestramento con i video consente di evitare la programmazione di ogni singolo movimento. Il metodo è simile a quello usato per ChatGPT. Invece di usare il testo vengono descritte la posizione delle pinze e la direzione.
Oltre a quelli strettamente tecnici ci sono altri problemi da risolvere. In caso di errori, chi è responsabile? Il medico, lo sviluppatore dell’intelligenza artificiale, la struttura ospedaliera o il produttore del robot? C’è inoltre un problema di privacy. Deve essere chiesto il permesso ai pazienti per addestrare i robot con i video degli interventi chirurgici.