La società Hanson Robotics di Honk Kong è nota soprattutto per il proprio lavoro su Sophia, un robot umanoide con sembianze femminili che ha già in più occasioni fatto parlare di sé per le potenziali applicazioni nel mondo reale. La tecnologia, dopo aver trascorso diversi anni in fase di sviluppo e perfezionamento, sembra ora essere pronta per l’assistenza nell’ambito dell’emergenza sanitaria per COVID-19.
Pandemia e robot: il caso Sophia di Hanson Robotics
È ora previsto l’inizio della produzione di massa. Stando a quanto reso noto quattro modelli (Sofia è uno di questi, un altro si chiamerà Grace) saranno assemblati in serie a partire dai prossimi mesi: il via agli impianti entro la prima metà del 2021. Questo un virgolettato che l’azienda attribuisce al robot, utile per capire quale sia la destinazione d’uso.
Robot sociali come me si possono prendere cura dei malati e degli anziani. Posso aiutarli nel comunicare, somministrare le terapie e stimolare le interazioni sociali, anche nelle situazioni difficoltose.
L’assistenza alla persona nel contesto pandemico può rivelarsi una soluzione efficace considerando la natura della malattia e l’impossibilità di seguire da vicino chi ne viene colpito al di fuori delle strutture ospedaliere con tutto ciò che ne consegue anche in termini di ripercussioni sullo stato d’animo. Ovviamente, costi permettendo.
L’unità è stata presentata da Hanson Robotics nel 2016, creando fin da subito interesse e diventando in poco tempo virale grazie alle condivisioni sui social network. L’anno seguente è stata intervistata da un giornalista della CNBC.