Washington (USA) – Un bel volo quello appena compiuto dai robottini della Lego, i Mindstorms , che primi nella loro categoria sono addirittura riusciti a sbarcare su di una base spaziale.
Jitter, il vincitore della recente gara Lego Mindstorms Ultimate Builders Competition, è infatti entrato in servizio presso la Stazione Spaziale Internazionale come “spazzino” o, per dirla con gli americani, come “raccoglitore di rifiuti”.
Jitter, che è capace di cavarsela benissimo anche in ambienti a gravità zero, riconosce le cartacce tramite un sensore ottico che utilizza come un sonar: quando ha rintracciato quello che secondo lui è un rifiuto cartaceo, lo raccoglie stipandolo in un proprio contenitore.
Il robot è stato creato con i kit ed il software messo a disposizione da Lego, strumenti con i quali qualche tempo fa il noto produttore dei “mattoncini” è entrato nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale. I suoi robot, nonostante siano poco più di giocattoli hi-tech, sono stati utilizzati da smanettoni e hacker per sviluppare automi anche discretamente complessi.
Qualche tempo fa, come riportato su queste stesse pagine, un gruppo di hacker ha sviluppato una serie di kit di sviluppo open source molto più avanzati di quelli forniti di serie dalla Lego. Tra questi degni di nota sono il pbFORTH , un linguaggio FORTH interpretato, il Not Quite C , un linguaggio con una sintassi simile al C, e LegOS , un vero e proprio sistema operativo embedded che permette di sviluppare programmini in C utilizzando il compilatore della GNU. C’è anche un prodotto Java, leJOS che fornisce un ambiente di programmazione JAVA per il MindStorm RCX.