Igor Seoane, il fondatore e proprietario di Rojadirecta, popolare piattaforma spagnola specializzata in attività di linking allo streaming dei principali eventi sportivi, è stato arrestato (e già rilasciato) dalle autorità nell’ambito del processo in corso a La Coruna che vede Canal+ nella parte dell’accusa.
L’arresto di Seoane, la cui identità fino a poco tempo fa era in realtà ancora un completo mistero, tanto che anche in Tribunale si è presentato coprendo il proprio volto con un casco, è avvenuto dopo la sua deposizione nel processo che vede la sua piattaforma denunciata per violazione di proprietà intellettuale degli aventi diritto sulla trasmissione degli eventi sportivi (ovvero per violazione dei diritti correlati del diritto d’autore). Le motivazioni del suo arresto, però, sono stati secretate e secondo alcune indiscrezioni il fermo sembra sia motivato da accuse di frode fiscale.
Nella sua testimonianza Seoane aveva riferito che i link agli streaming delle partite della Ligue 1 francese e della Liga spagnola oggetto delle accuse nei suoi confronti erano stati caricati dagli utenti e che la sua piattaforma si limita a fornire un servizio di intermediario. Ha inoltre negato qualsiasi forma di remunerazione legata alla pubblicazione dei link.
Complessa la situazione legale in generale della piattaforma spagnola: nel 2011 i vertici del Dipartimento di Giustizia statunitense avevano imposto la sospensione dei suoi domini .org e .com , ma nel 2012 le istituzioni erano tornate sui propri passi riattivando i due domini; nel frattempo il sito è stato oggetto di diverse denunce, sia in patria , dove è stata a più riprese assolta in quanto la pubblicazione di link a siti terzi non veniva considerata come una forma di violazione diretta del copyright, almeno non fino all’avvento della cosiddetta Ley Sinde , che in altri paesi come l’Italia, dove il sito è stato anche sequestrato dal tribunale di Milano.
Anche se non sono stati ufficializzati i motivi dell’arresto di Seoane, è in ogni caso logico supporre che sia legato al destino di Rojadirecta: la Corte Commerciale di La Coruna ha anche ordinato lo scorso 26 Novembre la chiusura preliminare del sito web in tutti i suoi domini.
I giudici l’hanno infatti ritenuta una misura precauzionale proporzionale all’accusa di concorrenza sleale e violazione di diritti audiovisivi dei ricorrenti, avendo reso accessibile le immagini di loro esclusiva ad un “nuovo pubblico” diverso da quello dei loro abbonati.
Claudio Tamburrino