È finito nelle grinfie delle autorità locali, accusato di essersi intrufolato in alcuni server della NASA. L’hacker rumeno Robert Butyka è stato dunque arrestato dalla polizia di Cluj in seguito ad un’indagine avviata dai vertici dell’agenzia nazionale per la lotta al terrorismo e al crimine organizzato.
Seguendo la ricostruzione del caso , Butyka aveva scelto il nickname iceman per firmare le sue scorribande online. L’hacker sarebbe riuscito a penetrare i server dell’agenzia spaziale statunitense a partire dalla metà dello scorso dicembre . Bloccando – e successivamente distruggendo – gli accessi a informazioni soggette a cifratura.
L’hacker rumeno avrebbe causato danni per 500mila dollari, lasciando i tecnici della NASA con un sistema danneggiato e fortemente modificato nei vari livelli d’accesso . Le autorità locali otterranno ora una specifica ordinanza per estendere il suo periodo di detenzione in attesa del processo.
26 anni, l’hacker non sarebbe riuscito a terminare gli studi, attualmente disoccupato in terra rumena. Butyka non è il primo cittadino rumeno ad aver attaccato i server della NASA. Victor Faur ha già fatto ricorso in appello contro il governo statunitense, che lo aveva condannato al pagamento di una sanzione pari a 240mila dollari .
Mauro Vecchio