Dopo un viaggio durato 10 anni e un “emozionante” risveglio della strumentazione di bordo avvenuto lo scorso gennaio, la sonda Rosetta è finalmente arrivata in prossimità della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un risultato celebrato da più parti come storico, a cui farà seguito la fase finale della missione esplorativa di qui al prossimo novembre.
Rosetta, la sonda marcata ESA (European Space Agency) che tra le altre cose parla anche italiano, ha viaggiato per 400 milioni di chilometri prima di raggiungere 67P, e ora che il viaggio è finito occorreranno altri 16 mesi per lo studio della cometa.
La fase di avvicinamento a 67P ha comunque permesso alla fotocamera di Rosetta di catturare le prime immagini ravvicinate del corpo celeste, un sasso ghiacciato grande 3 chilometri per 5 la cui particolare forma irregolare è già stata paragonata a una paperella di plastica.
Ora che Rosetta è arrivata a destinazione e che gli strumenti – stando a quanto dicono i ricercatori di ESA – funzionano come meglio non potrebbero, la prossima fase della missione prevede l’entrata in orbita attorno alla cometa e la scelta di una zona per l’atterraggio, previsto entro novembre.
Ad atterrare su 67P sarà Philae, sonda inclusa nel carico di Rosetta che avrà il compito di fare un buco di 23 centimetri sulla superficie della cometa per analizzare e studiare il materiale con 21 strumenti scientifici diversi.
Alfonso Maruccia