Persi i contatti da oltre un anno, i responsabili di Rosetta, la missione dell’Ente Spaziale Europeo (ESA), avevano perso le speranze di ritrovare il lander atterrato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko a novembre del 2014. Grazie alle fotografie della camera ad alta risoluzione che si trova a bordo della sonda Rosetta, è stato possibile individuare Philae, incastrato in un crepaccio. Il ritrovamento è avvenuto a poco più di tre settimane dal termine della sua missione, che avverrà il 30 settembre, quando Rosetta compirà una discesa sulla superficie, sul lobo più piccolo della cometa, posandosi e spegnendo in maniera definitiva gli strumenti e chiudendo infine le comunicazione con la Terra. Non prima di aver regalato importanti osservazioni ravvicinate che permetteranno di studiare i segreti della struttura interna della cometa.
A fine luglio, quando il team di Rosetta aveva perso le speranze di ritrovare il lander, l’ESA decise di spegnere i circuiti della Electrical Support System Processor Unit (ESS), per consentire alla sonda Rosetta di avere a disposizione energia sufficiente per condurre le analisi scientifiche degli ultimi due mesi di missione, prima dell’impatto sulla superficie della cometa. Tuttavia, Osiris è riuscita a catturare un’immagine di Philae, dalla quale si riesce a distinguere una paio di gambe (leg). Si può notare come il lander sia rimasto in bilico, seminascosto, all’interno di un crepaccio della superficie della cometa. Tale posizione non ha più consentito a Philae di comunicare con la Terra.
Le foto, che ritraevano un luogo denominato Abydos, sul lobo più piccolo della cometa, sono state scattate il 2 settembre. Sul ritrovamento Patrick Martin, manager della missione Rosetta, ha comunicato che l’importante scoperta “arriva alla fine di una lunga e accurata ricerca”, in un momento in cui il team pensava che Philae non sarebbe più ricomparso. “È incredibile che siamo riusciti a trovarlo alla fine”, aggiunge Martin. Gran parte del merito è da attribuire all’italiana Cecilia Tubiana, che fa parte del team di gestione della camera Osiris, la prima ad aver avvistato il lander: “Siamo felici di essere finalmente riusciti a fotografare Philae e di poter vederlo con grande dettaglio”. A missione quasi conclusa, il team si appresta a catturare nuove importanti immagini della superficie della cometa, l’ultimo atto prima dell’oblio per la sonda Rosetta.
Thomas Zaffino