Il “Blog delle Stelle” ha pubblicato un interessante aggiornamento relativo a quella che è l’infrastruttura tecnologica che supporta le attività della piattaforma Rousseau. L’interesse per la questione potrà essere generale in virtù del fatto che se da una parte gli entusiasti vedono in queste sfumature la venatura della democrazia del nuovo millennio, per contro i detrattori hanno visto in questa infrastruttura il male incarnato dal Movimento 5 Stelle. Difformità politiche di vedute, insomma, per quella che è però anzitutto una questione tecnica.
Di questo ha voluto parlare Cristian Laurini, responsabile tecnico Level Up di Rousseau, per raccontare cosa ci sia dietro le quinte della piattaforma su cui il Movimento ha fin qui basato il proprio modo di discutere e di mettersi in discussione. Un approfondimento utile per tutti, insomma: sia per chi ne esalta le virtù, sia per chi ritiene Rousseau deleterio per l’espletamento tradizionale delle pratiche democratiche. Per tutti in queste righe ci sono informazioni aggiuntive, utili a capire ed a formare nuove argomentazioni pro o contro questo modo di “far politica”.
Cosa c’è dietro Rousseau
Laurini spiega anzitutto che la piattaforma è stata completamente riscritta nel corso del 2019 per raggiungere massimi livelli di “sicurezza, affidabilità e scalabilità“. La piattaforma deve infatti necessariamente rispondere a queste tre esigenze prima di ogni altra poiché, se venisse meno la fiducia, verrebbe meno il ruolo stesso della piattaforma nei confronti degli attori della base del Movimento.
L’intero ecosistema Rousseau oggi poggia su di una infrastruttura altamente performante e sicura, servita in cloud attraverso i servizi AWS. Ogni componente di tale infrastruttura è completamente atomico e indipendente grazie ad un sistema di container basato su Docker, ed è completamente scalabile grazie al sistema di orchestrazione open source Kubernetes.
Inoltre:
La gestione delle utenze e dell’autenticazione è demandata al software open source Keycloak, utilizzato, tra gli altri, dal Governo Inglese e dalla multinazionale Subway. I servizi backend sono stati sviluppati col framework Ruby on Rails, utilizzato, ad esempio, da Netflix e AirBnB. Il frontend, invece, è sviluppato in parte in Vue.js, il secondo framework web più utilizzato al mondo, e in parte in Nuxt.js, derivato dal primo, ma più adatto al server side rendering. Infine la comunicazione tra backend e frontend avviene attraverso l’utilizzo dell’innovativo linguaggio GraphQL, sviluppato e utilizzato da Facebook.
Quel che potrebbe sembrar neolingua per qualcuno, è in realtà una semplice disamina tecnica dei tasselli adoperati per dar vita alla piattaforma.
Una spiegazione ulteriore è fornita inoltre in relazione al tema della sicurezza, da sempre l’elemento principale di discussione quando Rousseau viene ad avere un ruolo che va oltre quello della vita del M5S (si pensi ad esempio a quanto successo recentemente in occasione del voto sull’approvazione della fiducia al Governo Draghi):
Nel riscrivere l’intera piattaforma Rousseau, si è prestata molta attenzione alla sicurezza dell’intero sistema, ad una corretta gestione dei dati e a tutti i più alti standard in termini di privacy e tutela degli utenti. Sotto questi punti di vista, è importante sottolineare come la funzione più sensibile dell’intero sistema, ovvero l’Area Voto, sia stata riprogettata tenendo presente tutte le indicazioni e gli standard europei per il voto elettronico in termini di segretezza del voto, affidabilità del sistema e verificabilità degli aventi diritto.
Il diritto di voto si ottiene solo dopo che si è verificata l’effettiva corrispondenza tra l’utente e la persona, attraverso un processo denominato Know Your Customer usato da banche e varie istituzioni per la certificazione dei clienti.
Inoltre la base dati è stata progettata in modo che non sia possibile in alcun modo risalire alla preferenza espressa dal singolo votante. Esistono, infatti, due tabelle distinte, una per tenere traccia dei partecipanti alla votazione, l’altra per raccogliere le singole preferenze espresse esattamente come nel voto fisico sono presenti un registro votanti ed un’urna in cui vengono raccolte le schede elettorali.
Per certificare la sicurezza e l’affidabilità del sistema vengono effettuati periodicamente test e controlli da società specializzate in sicurezza informatica.
L’app parallela, Rousseau X, “è stata scritta con l’innovativo framework Flutter, sviluppato da Google, e si collega al backend attraverso le stesse GraphQL API utilizzate dalla piattaforma web“. Qui è disponibile il codice su GitHub.
Ogni giudizio politico su Rousseau e sulla cosiddetta “democrazia diretta” dovrebbero essere distinte da quella che è la sua struttura tecnologica, benché le due cose vadano inevitabilmente a braccetto in virtù dell’importanza che questa arena di discussione sta avendo sulle sorti del nostro Paese ormai da anni. La trasparente disamina fornita è tuttavia un buon modo per conoscere più da vicino quanto posto in essere, così che chiunque comprenda questo tipo di analisi possa valutare il livello di sofisticazione e di sicurezza adoperati.