San Francisco (USA) – C’è un giochino di cui si dibatte da tempo, talvolta con preoccupazione, che riguarda i feed RSS, quel comodissimo e celebrato servizio che permette a chi dispone di un feed reader qualsiasi di ricevere e organizzare i contenuti di proprio interesse da una molteplicità di siti ( qui i feed di PI). E’ il giochino della pubblicità da infilare nei feed.
Temuti da qualcuno come emblema di una concezione della rete fin troppo commerciale, gli spot negli RSS guadagnano consensi nell’industria e ne è dimostrazione il fatto che una società specializzata nel search advertising come Kanoodle si è ora spinta a lanciare un sistemino per fare proprio quello: inserire spot nei feed.
La piattaforma, denominata BrightAds RSS , è stata sviluppata con Moreover Technologies e consente di infilare link pubblicitari nei feed. Non si tratta di link casuali ma legati alle parole chiave utilizzate nei contenuti diffusi dai diversi editori con RSS.
La piattaforma ha come primo obiettivo siti di piccola o media dimensione, e in particolare il mondo dei blog, che fa ampio uso dei feed. “Questa è la democratizzazione del contenuto – ha dichiarato il CEO di Moreover Jim Pitkow – il beneficio è che ora i piccoli editori possono scegliere come e se far soldi con i loro contenuti”. Kanoodle, Moreover e l’editore si dividono i proventi degli spot che, come sempre nel key advertising, sono legati ai click degli utenti sui link sponsorizzati.
In gioco ci sono potenzialmente numeri enormi, vista la diffusione sempre più ampia dei feed anche nella grande editoria. C’è addirittura chi, come l’esperto Rok Hrastnik, autore del libro Unleash the Marketing & Publishing Power of RSS , ritiene che gli RSS siano destinati a sostituire le email come mezzo preferenziale per il marketing online. Affermazioni pesanti che indicano però con chiarezza il forte interesse del settore per questo celebrato mezzo di diffusione di… informazione.