È una strana storia quella di Volodymyr Kvashuk, fatta di codici e criptovalute. Cittadino ucraino residente a Washington, 25enne, dal 2016 al 2018 ha lavorato per Microsoft a un progetto sperimentale legato alle vendite. Sfruttando le proprie capacità e la sua posizione nel gruppo ha sottratto gift card da rivendere online e altri beni digitali raccogliendo in totale circa 10 milioni di dollari, anche facendo leva su indirizzi email registrati a nome di ex colleghi, tentando poi (invano) di mascherare le transazioni passando dalla blockchain di Bitcoin. Una parte del denaro è stata utilizzata per spese come l’acquisto di una villa in riva al lago per 1,2 milioni e un’auto elettrica Tesla da 160.000 dollari.
Microsoft e il furto in Bitcoin: la storia di Volodymyr Kvashuk
Il gruppo di Redmond, dopo aver notato l’ammanco, ha avviato un’indagine interna risalendo al responsabile e licenziandolo nel maggio di due anni fa. Ora rischia fino a 20 anni di prigione per via dei 18 capi di imputazione che pendono sulla sua testa. La sentenza sarà emessa l’1 giugno.
L’investigazione a livello federale è stata gestita da IRS-CI (Internal Revenue Service, Criminal Investigation) che ha portato alla luce alcuni comportamenti criminosi come false dichiarazioni dei redditi in cui Kvashuk ha indicato i Bitcoin ricevuti come un regalo ricevuto da un parente generoso.
Per l’autorità si tratta di un risultato importante, che dimostra come nascondersi dietro alle dinamiche che regolano il mondo delle criptovalute non sia sufficiente per sfuggire alle maglie della giustizia e del fisco. Questa la dichiarazione dell’agente speciale Ryan L. Korner riportata nel comunicato condiviso dal Dipartimento di Giustizia.
I criminali che pensano di poter evitare la detenzione facendo leva sulle criptovalute e sul lavaggio del denaro attraverso questi metodi si ritengano avvisati: vi prenderemo e sarete ritenuti responsabili.
Tra le accuse mosse nei confronti dell’uomo anche frode informatica, riciclaggio e furto d’identità.