A Mosca, la banca centrale della Russia ha dato il via libera all’utilizzo delle criptovalute per l’esecuzione dei pagamenti transfrontalieri. Lo ha riportato oggi l’agenzia locale TASS, rendendo noto che la decisione è stata considerata inevitabile, presa in conseguenza alle attuali condizioni che caratterizzano lo scenario geopolitico.
Criptovalute: parziale dietrofront della Russia
Cambia dunque almeno parzialmente rispetto al passato l’approccio del paese per quanto riguarda la circolazione degli asset digitali. Stando a quanto si legge, il viceministro delle finanze Alexei Moiseev avrebbe confermato l’ok. È stato inoltre anticipato che l’adozione delle monete virtuali con questa finalità avverrà già a breve, non appena predisposto il necessario impianto normativo.
L’intenzione sembra inoltre essere quella di allentare il giro di vite imposto in passato, consentendo così l’accesso del pubblico a piattaforme ed exchange. Il motivo è da ricercare in una presa di consapevolezza. I cittadini, infatti, nonostante divieti e ban, non hanno mai realmente smesso di affidarsi a realtà localizzate in altri paesi per le operazioni di trading.
È necessario farlo in Russia, coinvolgendo entità supervisionate dalla banca centrale, obbligate a operare in modo conforme ai requisiti contro il riciclaggio di denaro e Know Your Customer.
A spingere Mosca verso quello che può essere definito un dietrofront è senza alcun dubbio l’evoluzione il contesto geopolitico internazionale venutosi a creare in seguito all’inizio della guerra in Ucraina. Hanno pesato le sanzioni internazionali imposte dai paesi che hanno preso posizione al fianco di Kiev, schierandosi contro l’operazione militare di Putin.
Difficile immaginare se, e in che modo, una decisione di questo tipo possa impattare sull’andamento degli asset legati a questo ambito. Di certo, l’apertura di un paese comunque influente come la Russia potrebbe spostare qualche equilibrio.