Le telco russe vogliono farla finita col VoIP una volta per tutte, e a tale scopo hanno aizzato l’ Unione degli Industriali e degli Imprenditori contro quelle aziende (Skype in testa) impegnate nel settore delle comunicazioni vocali mediate dalla rete. È un genere di attività che necessita di maggiori regolamentazioni , dicono i carrier , che si sono perciò impegnati a tratteggiare alcune linee guida da consegnare alle autorità e al parlamento per la promulgazione di nuove leggi in materia.
L’associazione sostiene che “molti marchi della telefonia su IP, come Skype e ICQ, sono stranieri, ed è per questo che dobbiamo proteggere il prodotto domestico nel settore”. L’organizzazione fa pervenire raccomandazioni per la regolamentazione del VoIP nell’interesse del carrier mobile MegaFon , che in una riunione assieme al resto dei membri dell’Unione ha stabilito la formazione di un panel ad hoc guidato dal vicepresidente della società di telecomunicazioni TransTelKom .
Dal panel dovrebbero emergere le proposte di legge atte – nell’interesse e nell’opinione dei gruppi di pressione – a riaffermare la legalità in un settore, quello del VoIP, che attualmente non sarebbe obbligato a sottostare alle medesime imposizioni delle società di telecomunicazioni standard.
“È necessario analizzare la situazione nel mercato russo per sviluppare le dovute correzioni alla legislazione” dice ancora l’Unione degli industriali, promettendo di avere pronte le sue proposte legislative da qui a un paio di mesi. Le telecom russe temono la concorrenza del VoIP e di Skype e decidono di giocare in attacco per difendere la propria posizione nel settore, ma il caso è tutto fuorché una prima volta assoluta.
Recentemente il VoIP è stato ad esempio bersaglio delle mire di T-Mobile , il carrier tedesco di proprietà di Deutsch Telekom a cui proprio non va giù che qualche utente possa utilizzare la sua rete mobile per servizi di telefonia su IP togliendo al carrier la possibilità di accumulare traffico diretto e i guadagni corrispondenti.
Alfonso Maruccia