Sono passati più di 50 anni dal primo satellite artificiale in orbita della storia, quello Sputnik 1 che in cirillico stava per compagno di viaggio . L’URSS metteva sotto scacco la potenza statunitense, costretta alla veloce rincorsa con l’Explorer 1 . Ora, con mezzo secolo in più sulle spalle, Mosca sembra aver perso contatto dai suoi competitor tecnologici, accumulando un ritardo significativo nei confronti degli USA: in particolare nella nuova, grande corsa ai potenti supercomputer .
A dipingere questo panorama di incertezza è stato il Presidente Dmitry Medvedev con il suo discorso d’apertura al Security Council Meeting on Supercomputers a Mosca. “Cari colleghi – si può leggere in una nota ufficiale riportata dal sito del Cremlino – oggi non discuteremo di questioni di routine, ma della creazione e dell’utilizzo dei supercomputer”. Con queste parole Medvedev ha iniziato un discorso che ha bacchettato l’IT russo per aver lasciato il paese in una situazione davvero difficile, almeno relativamente allo sviluppo di tali tecnologie.
“Parlando seriamente – ha continuato l’ex vice di Putin – un numero enorme di imprenditori, per non parlare delle autorità, non sa nemmeno cosa sia un supercomputer: per loro è una sorta di tipologia esotica di quelle macchine che furono create negli anni ’20 ( così riporta la trascrizione del discorso, ndr ) per raggiungere e sorpassare gli Stati Uniti”. Bisognerebbe, dunque, essere maggiormente al passo con i tempi, data l’attuale disponibilità della Russia a cooperare con Washington nello sviluppo dei potenti computer.
Come, tuttavia, ha poi aggiunto il Segretario del Security Council Nikolai Patrushev, Mosca non rinuncerà alla produzione propria, per creare prodotti competitivi a costi più bassi. Medvedev ha infatti sottolineato come i supercomputer venissero usati dai paesi occidentali per la costruzione di aeroplani, mentre gli ingegneri russi avessero ancora l’usanza di disegnarli su sorpassati fogli di carta . Il Presidente ha in seguito riportato dati che dovranno essere presto dimenticati se il suo invito verrà ascoltato dalle aziende IT dell’Est: la Russia è solo 15esima nella classifica mondiale dei produttori di supercomputer, con 476 sistemi su 500 che utilizzano oggi tecnologie di madre statunitense. ( M.V. )