La situazione è rapidamente precipitata nel caos, a testimonianza di un agguerrito scontro tra le autorità di Mosca e i cittadini della rete russi. Una botnet ha infatti attaccato tra i meandri cinguettanti di Twitter, bloccando il flusso dei micropost legati ai movimenti di piazza contro il partito guidato dal Presidente Vladimir Putin .
I misteriosi attaccanti hanno dunque sfruttato una rete di PC infetti per compromettere il normale funzionamento di hashtag come #triumphalnaya o #navalny, quest’ultimo relativo alle discussioni sul leader dell’opposizione arrestato dalla polizia locale. I tecnici della piattaforma statunitense sono ora riusciti a contenere gli effetti dell’attacco.
Ma Twitter non è stata l’unica piazza web a subire l’offensiva anti-dissenso. Una serie di attacchi di tipo DDoS ha colpito la piattaforma di blogging LiveJournal, insieme alla web radio Ekho Moskvy e al settimanale Bolshoi Gorod. Il celebre quotidiano locale Novaya Gazeta ha invece subito un’offensiva condotta con metodi più tradizionali.
Pare che le linee telefoniche siano state inondate di messaggi automatici continui. “Putin è buono. Putin ti ama. Putin ti migliora la vita – reciterebbe una voce femminile al telefono – Ama Putin e la tua vita avrà significato”.
Nel frattempo, i gestori del popolare social network locale VKontakte sono entrati in contatto con gli agenti dei servizi per la sicurezza nazionale. La richiesta è stata esplicita: chiudere immediatamente tutti i gruppi legati ai movimenti di protesta per i supposti brogli elettorali .
Mauro Vecchio