Mosca – Gli utenti russi di telefonia mobile, quasi 126 milioni di persone nel 2005, non dovranno più pagare per ricevere telefonate. Lo rende noto il Cremlino, comunicando i contenuti di una legge in tal senso firmata dal presedente Vladimir Putin e approvata dalla Duma.
Agli utenti russi, infatti, viene attualmente addebitato un importo per poter ricevere le chiamate in entrata, in conformità ai contratti sottoscritti con gli operatori mobili. Alcuni, fra questi ultimi, offrono un numero illimitato di chiamate in entrata contro il pagamento di un canone “flat”. Un meccanismo diametralmente opposto a quello vigente sul nostro mercato, dove invece è il chiamante a pagare (esclusi i casi di telefonate con l’estero). La regola applicata in Russia riguarda, in prevalenza, le chiamate provenienti da numeri di telefonia fissa. Gli utenti che si trovano con il credito esaurito, lasciano senza alcuna risposta le chiamate ricevute.
La legge firmata dal presidente Putin cambia lo scenario: a partire dal primo luglio, ad eccezione di alcune specifiche circostanze (come le chiamate provenienti da un’altra regione, o dall’estero), per le chiamate ricevute non si dovrà più pagare alcun importo. Un evento rivoluzionario per la telefonia russa, che è foriero di aspettative favorevoli per gli operatori mobili: come riferito da Galina Istratova di MTS Mobile TeleSystems “la nuova regola influenzerà positivamente il traffico: le sottoscrizioni aumenteranno e la gente parlerà di più, sapendo che ricevere le telefonate non costerà nulla”.
“Ora ci troviamo di fronte ad un importantissimo lavoro da svolgere, per riconfigurare le condizioni contrattuali con i carrier di telefonia fissa – riferisce Yulia Ostroukhova, portavoce di VimpelCom – gli operatori sono moltissimi ed è necessario stabilire regole precise. I servizi di telefonia non sono gratuiti e sarà necessario arrivare ad una regolamentazione”.
I carrier ribadiscono la necessità di introdurre l’addebito per le chiamate effettuate da telefono fisso (ossia, deve pagare chi chiama), osservando, in modo alquanto lapalissiano, che altrimenti “il mercato morirà, i network andranno in sovraccarico e nessuno potrà trarvi profitto”, riferisce Yulia Ostroukhova.
Dario Bonacina