Stanco di affrontare il problemi legali con Microsoft e speranzoso di diminuire i costi e la dipendenza del paese dal colosso statunitense, il primo ministro russo, Vladimir Putin, ha firmato un documento che prepara l’avvio di un programma pilota per facilitare la transizione dell’infrastruttura informatica del governo russo verso sistemi operativi open source , come Linux, entro quattro anni a partire dallo scorso 17 dicembre.
La Russia già negli anni scorsi aveva espresso il suo apprezzamento per il software open source e, nel 2008, il governo aveva ordinato alle scuole di implementare pacchetti di software libero in tutti i computer facendo pagare ai singoli utenti le licenze per utilizzare il software proprietario.
Il decreto, formato da 25 punti, delinea le direttive da seguire affinchè si avvii la transizione verso Linux in tutti gli organi e le agenzie federali. In maniera molto dettagliata vengono spiegati e indicati i responsabili dell’attuazione dei vari passaggi indispensabili per il mutamento, i tempi di attuazione e i risultati previsti per ciascuna fase. Sempre nel documento, si sottolinea che il passaggio al software open source verrà iniziato dal Ministero delle Comunicazioni al quale spetterà anche il compito di esaminare i pacchetti di software base necessari per le agenzie governative. Contemporaneamente il Ministero e le altre agenzie governative dovranno individuare e sviluppare proposte per i centri di supporti agli utenti e per gli sviluppatori di software.
Il progetto ha tre scadenze . In particolare , entro il terzo trimestre del 2011 i funzionari dovranno accordarsi sul formato dei dati per i documenti governativi. Entro il secondo trimestre del 2012 si avvierà l’introduzione del software libero nei luoghi designati nel documento. Allo stesso tempo, ci dovrà essere una risorsa centrale per i dipartimenti e le agenzie per scaricare il software gratuito. Infine, entro il terzo trimestre del 2014, istituzioni governative e fiscali dovranno assolutamente utilizzare Linux.
L’idea del piano in corso di attuazione è sicuramente quella di stimolare l’economia domestica con la creazione di maggiori opportunità per le imprese IT locali per sviluppare e offrire supporto software e servizi di gestione.
A trarne svantaggio è sicuramente Microsoft che, proprio l’anno scorso, aveva annunciato di voler investire 300 milioni di dollari nell’economia Russa.
Raffaella Gargiulo