Ha quattro zampe e sarà al servizio dei Carabinieri, ma non facendo parte dell’unità cinofila: è Saetta, il primo cane robot in dotazione all’Arma, una novità assoluta per l’Italia e per le forze di polizia. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire gli standard di sicurezza del personale operante migliorandone l’efficacia operativa
. L’unità è una versione personalizzata del modello Spot di Boston Dynamics.
L’Arma dei Carabinieri ha arruolato Saetta
Il nome costituisce un chiaro riferimento al simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento. La livrea è quella tradizionale, con i colori blu e rosso. Sarà assegnato in un primo momento al Nucleo Artificieri di Roma. Il controllo avviene a distanza, fino a un massimo di 150 metri, attraverso un tablet.
Quali sono le abilità di Saetta? Può muoversi su terreni impervi, anche quelli non percorribili da normali veicoli ruotati o cingolati, salire e scendere le scale, aprire autonomamente le porte e rimuovere gli ostacoli. La sua adozione ha molteplici obiettivi, uno su tutti quello di entrare in azione nell’ambito delle attività di ricognizione che presentano un fattore di rischio elevato o per lo svolgimento di compiti antisabotaggio. I sistemi tecnologici integrati possono rilevare tracce di esplosivo o di agenti chimici e radiologici. Tornerà utile anche nell’ambito di eventi come il Giubileo 2025 che vedrà milioni di persone visitare la capitale.
Tra gli altri scenari d’impiego ipotizzati, la messa in sicurezza delle aree urbane con presenza di petardi inesplosi (problema che si manifesta puntualmente ogni Capodanno), rimuovendo gli ordigni con il proprio braccio meccanico. Le immagini qui allegate, così come quella di apertura, sono tratte dalla pagina Facebook dell’Arma.
Il cane robot potrà inoltre occuparsi della mappatura dei luoghi, facendo leva su sistemi di rilevazione laser e termici, identificando eventuali minacce. Ancora, consentirà di fornire equipaggiamenti al personale impossibilitato a muoversi. Nel comunicato ufficiale si legge che l’iniziativa fa parte dell’attività di più ampio respiro che vede l’Arma impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie, al fine di innalzare gli standard di sicurezza.
L’Arma dei Carabinieri potrà ora contare su Saetta, arruolato non per sostituire le proprie risorse umane o le unità cinofile, bensì per ridurre il pericolo, facilitare la gestione delle situazioni operative più ostili e quindi rappresentare un valore aggiunto nelle attività istituzionali.