Tra diritti e nuove responsabilità digitali, la decima edizione del Safer Internet Day celebra oggi la giornata europea per la sicurezza in Rete dei ragazzi. Numerose aziende operative sul web hanno offerto il proprio contributo per la promozione di esperienze online più sicure, abbracciando la causa sponsorizzata da Insafe e co-finanziata dall’Unione Europea con lo slogan “collegarsi con rispetto” .
Da Yahoo! a Google , i colossi della Rete hanno annunciato iniziative per una migliore comprensione dei pericoli cibernetici offerta a ragazzi, genitori, insegnanti. Dalla piattaforma Yahoo! Safely , utili consigli per una “sana vita sociale in Rete”, dalla verifica delle impostazioni della privacy sui principali social network alla puntuale segnalazione di contenuti offensivi .
In Italia, i responsabili di Google hanno annunciato una collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, per l’organizzazione di workshop sui temi della sicurezza e della privacy in tutte le scuole del Belpaese. Versione tricolore del progetto Good to Know (Buono a Sapersi), l’iniziativa promossa da BigG farà incontrare la Polizia Postale con più di 50mila studenti per aiutarli a navigare in maniera sicura oltre che a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi su Internet .
Con la stessa Polizia Postale ha collaborato anche Microsoft Italia, con la terza edizione del programma Web in Cattedra che coinvolgerà il personale docente in momenti di formazione ad hoc. Attraverso la partecipazione gratuita ai corsi, i vari insegnanti avranno la possibilità di acquisire competenze adeguate per un uso corretto dei mezzi informatici, nella prevenzione di pericolosi fenomeni come l’adescamento online (grooming) .
L’organizzazione britannica Child Exploitation and Online Protection Centre (CEOP) spiega come l’attuale livello di abusi digitali sui minori sia cresciuto in maniera allarmante. Nel 2012, solo il 7 per cento dei quasi 1.200 casi registrati ha presupposto un effettivo tentativo di incontro fisico con un minore . In sostanza , ad un calo nel fenomeno del grooming risponde un vistoso aumento negli abusi puramente cibernetici, facilitati dalle crescenti condivisioni social e dagli accessi in mobilità. Gli stessi responsabili del CEOP hanno infatti sottolineato come le tantissime app in circolazione provochino un aumento sensibile di fenomeni come maltrattamenti e cyberbullismo.
Stando ai risultati della ricerca EU KIDS Online – condotta dalla London School of Economics e presentata dalla società specializzata in sicurezza informatica Kaspersky Lab – i bambini italiani si collegano alla Rete principalmente da casa (97 per cento), con percentuali molto basse nella condivisione dei contenuti o la consultazione di blog. Tra i rischi a cui i minori del Belpaese sono maggiormente esposti, la visualizzazione di contenuti non appropriati (18 per cento), l’utilizzo scorretto dei dati personali (9 per cento) e l’esposizione a contenuti per soli adulti (7 per cento) . Più basso, si parla del 2 per cento, il livello d’incidenza dei fenomeni legati al cyberbullismo.
Mauro Vecchio