Si chiama Salaat First (Prayer Times) ed è un’applicazione destinata ai fedeli musulmani che invia loro notifiche quando giunge il momento della preghiera, segnalando le moschee nelle vicinanze e aiutandoli a orientarsi nella direzione di Qibla, la città che ospita La Mecca. La versione Android conta oltre 10 milioni di download ed è afflitta da un grave problema: secondo un report pubblicato da Motherboard raccoglie i dati sulla geolocalizzazione degli utenti per poi rivenderli a terze parti. Quella iOS non risulta invece soggetta alla dinamica in questione.
Salaat First e Predicio: preghiera e geolocalizzazione
L’acquirente è Predicio, realtà con sede nella capitale francese che secondo la fonte sarebbe collegata a ICE (l’agenzia del governo statunitense che si occupa di immigrazione), all’autorità U.S. Customs and Border Protection che controlla le frontiere USA e all’FBI. Non risulta difficile immaginare quali siano le implicazioni per la privacy dei diretti interessati considerando che nella scheda dell’app non vi è alcun riferimento a pratiche di questo tipo.
Motherboard afferma di aver potuto mettere le mani su un archivio contenente una parte delle informazioni raccolte, verificandone l’autenticità. Nel novembre dello scorso anno la stessa testata aveva rilevato e segnalato un comportamento simile da parte di un’altra applicazione dello stesso tipo, Muslim Pro, scoperta a cedere informazioni di geolocalizzazione all’americana X-Mode Social.
Hicham Boushaba, lo sviluppatore di Salaat First, ha confermato quanto riportato. Afferma di essere stato contattato da Predicio nel marzo 2020 con l’offerta di implementare un SDK (Telescope) a tale scopo. La pratica riguarda quattro paesi: Regno Unito, Germania, Francia e Italia.
È bene precisare che l’applicazione al primo avvio chiede il consenso alla condivisione della posizione geografica. Non include però alcuna informativa sulla privacy né un link per consultarla il che costituisce una violazione delle regole imposte da Google per la permanenza su Play Store. Subito dopo la pubblicazione del report da parte di Motherboard il sito ufficiale di Predicio è stato messo offline per un breve periodo, tornando poi raggiungibile con un messaggio in cui l’azienda sottolinea quanto segue.
Predicio non supporta alcuna iniziativa governativa, commerciale o privata che impiega i dati di business intelligence al fine di identificare etnia, religione o gruppi politici per il tracciamento o l’identificazione delle persone. Non tolleriamo l’abuso delle nostre soluzioni per finalità che non seguono il nostro codice di condotta morale, sociale ed etico.