Salesforce , servizio di vendita di applicazioni online, ha controdenunciato Microsoft che l’aveva portata in tribunale per violazione brevettuale: secondo la nuova accusa, Redmond avrebbe condotto “continui atti di infrazione” che avrebbero “danneggiato irreparabilmente” Salesforce.
Marc Benioff, CEO di Salesforce, aveva subito apostrofato con sarcasmo l’azione di Microsoft: addirittura degna di un patent troll, definizione affibbiata a Redmond, che sarebbe ormai, dice Benioff, “ex leader del nostro settore”.
La controffensiva legale è un’azione tipica di questo tipo di cause brevettuali. Microsoft aveva infatti già attaccato Salesforce.com per violazione di nove brevetti: al centro, i prodotti del sito dedicati al custom-relationship management (CRM) e ai relativi servizi di sviluppo, punto di forza del sito e in diretta concorrenza con Dynamics di Redmond.
Salesforce denuncia invece Microsoft tirando in ballo i prodotti SharePoint, la piattaforma dotNET, Server AppFabric, Server 2008 R2, alcuni servizi di Windows Live (tra cui Hotmail), il servizio di hosting SkyDrive e anche Windows 7: tutti accusati di violare cinque suoi brevetti. Al centro, soprattutto, servizi cloud-based , settore in cui Microsoft sta cercando di svilupparsi e in cui Salesforce è già specializzata (si definisce “la prima azienda cloud Java al mondo”). A rappresentarla sarà David Boies, già procuratore nel caso di antitrust condotto dal Dipartimento di Giustizia statunitense nei confronti di Microsoft.
Dietro l’attacco di Big M si nasconderebbe a parere degli osservatori la concorrenza di Salesforce nei confronti del suo servizio xRM, in particolare con il recente acquisto di Jigsaw , società in cui Redmond nutriva interesse.
Microsoft ha per il momento solo dichiarato di star visionando la denuncia ma di non pensare che possa significare l’interruzione della sua offensiva legale nei confronti di Salesforce.
Claudio Tamburrino