Melbourne – Fanno bene o fanno male? Questo è il problema. E dare una risposta non è cosa da poco: per questo alcuni ricercatori australiani hanno avviato uno studio con lo scopo di determinare quali emissioni elettromagnetiche siano potenzialmente pericolose per i bambini. Il programma del progetto, che avrà inizio proprio in questa settimana e che durerà tre anni , sarà condotto dall’ Australian Centre for Radiofrequency Bioeffects Research e si focalizzerà su quali ripercussioni subisce il corpo umano di un bambino, in età di sviluppo, con particolare attenzione alla capacità uditiva e di memorizzazione, sul sonno, sulla concentrazione e sulla pressione sanguigna.
E’ previsto che saranno condotti esperimenti, con rilevazioni effettuate ad intervalli regolari proprio in merito a tutti questi effetti, su un campione ritenuto significativo di 300 bambini tra i 12 e i 13 anni .
Non sono note le modalità tecniche dell’esperimento, e cioè se le “rilevazioni” di cui sopra saranno svolte in seguito a prove specifiche (uso intensivo del telefonino? con o senza auricolare?), prove che richiederanno anche analisi dei comportamenti e non poca pazienza da parte dei genitori delle “cavie”.
Va detto che lo studio australiano arriva quando alcune ipotesi sull’impatto dei telefonini sui più piccoli sono già state formulate, pur con grande prudenza, dalla comunità scientifica. Se anni fa Wolfram Koenig, esperto di radiazioni e direttore dell’Agenzia tedesca di Protezione dalle Radiazioni, sentenziava la necessità di tenere i bambini “lontani dai cellulari”, negli anni successivi si sono sviluppati studi internazionali che suggeriscono di non lasciare i telefonini in mano ai più piccoli senza controllo.
La questione “cellulari e salute”, che ha tanta presa sull’opinione pubblica, è anche al centro di importanti casi giudiziari . Come si ricorderà, di recente la Corte suprema di Washington, DC ha concesso a cinque associazioni di consumatori il proprio benestare a percorrere vie legali contro operatori telefonici e produttori, accusati di fabbricare apparecchi dannosi alla salute . Qualcuno ha paragonato questa crociata legale alle campagne antifumo e a procedimenti che si sono talvolta conclusi con risarcimenti astronomici per le vittime e le loro famiglie. Una visione peraltro contestata da molti scienziati che gettano acqua sul fuoco delle polemiche.