L’allarme per i seggiolini in auto è ora obbligo di legge: la norma è stata definitivamente approvata in Senato in data odierna ed a partire dal mese di luglio 2019 l’adozione del dispositivo sarà obbligatoria per chiunque utilizzi un seggiolino.
Approvato il “salva-bebé”
Atto Senato n.766: Introduzione dell’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi. Il disegno di legge in titolo reca disposizioni dirette a rendere obbligatorio un apposito dispositivo di allarme per evitare l’abbandono involontario e, come risulta da diversi casi di cronaca, inconsapevole dei bambini sugli autoveicoli.
La norma entra in legislazione in qualità di comma 1-bis all’interno dell’Art.172 del Codice della Strada e recita nello specifico:
Il conducente dei veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3 immatricolati in Italia, o immatricolati all’estero e condotti da residenti in Italia, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta di cui al comma 1, ha l’obbligo di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Il comma 10 prevede inoltre una sanzione da 81 a 326 euro in caso di trasgressione e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi in caso di recidiva entro 2 anni.
La tecnologia, dove l’uomo non arriva
Sarà dunque la tecnologia a completare i comportamenti umani laddove la statistica dimostra come l’uomo non riesca ad arrivare. Il caso dei bambini dimenticati in auto, casi di cronaca ripetuti e di esasperante tristezza, hanno scosso le coscienze favorendo l’intervento della politica sul tema. Si ricorre così alla tecnologia, perché l’uso della stessa può assistere l’uomo esattamente laddove l’uomo ha dimostrato di avere difficoltà.
Le cause dell’abbandono di bambini in auto sono note, ma non per questo aggirabili: stress, fretta, stimoli che portano a momentanea distrazione e altri fattori, se applicati su milioni di persone che ogni giorno ripetono meccanicamente le stesse operazioni portano presto o tardi al tremendo incidente di percorso. La norma non prevede l’acquisto di seggiolini già attrezzati, ma consente anche di aggiungere sistemi standalone che si possono aggiungere al seggiolino già in dotazione.
La spesa prevista è ad oggi pari a circa 150-300 euro, una assicurazione sulla vita che può facilmente dimostrarsi essenziale ma che al tempo stesso potrà essere considerata da molti un onere ulteriore e non facilmente affrontabile. L’adozione della norma porterà comunque con ogni probabilità a sviluppare nuove soluzioni certificate, fino a trasformare lo strumento in un accessorio proprio dell’automobile, calmierandone il costo e trasformando il “salva bebé” in uno strumento facilmente accessibile. Il costo andrà pertanto verificato nuovamente tra qualche mese, quando tutte le prescrizioni tecniche saranno ufficiali e tutti gli attori interessati avranno portato sul mercato le proprie soluzioni.
La legge, dove l’innovazione non arriva
Occorre sottolineare come l’innovazione nel mondo delle auto sia stata in questi anni esplosiva. Oggi un modello medio di automobile consente l’ascolto di musica in streaming, l’uso dell’interfaccia con comandi vocali, la regolazione della temperatura interna dell’abitacolo e molto altro ancora. Eppure la bontà della ricerca non aveva ancora messo adeguatamente mano ad un aspetto tanto importante quanto quello della gestione dei bambini abbandonati in auto per errore. Piccoli sensori applicati in auto in modo intelligente avrebbero potuto salvare il futuro di quelle famiglie che sono invece state travolte dalla cronaca, piccole interazioni tra smartphone e auto avrebbero potuto cambiare le sorti di quei bambini, piccoli strumenti intelligenti avrebbero potuto risolvere il problema prima che lo dovesse fare una norma di legge. Eppure, in epoca di guida autonoma e smart mobility, questo aspetto non era ancora stato adeguatamente affrontato.
Dove la tecnologia non è arrivata in tempo utile, quindi, è toccato alla politica. L’obbligo di legge, per forzata che possa essere l’iniziativa, imporrà agli utenti l’acquisto e renderà per le aziende conveniente la produzione. Si innesca così un meccanismo virtuoso che in tempi brevi dovrebbe portare (con tanto di incentivi, offerte e quant’altro) allo sviluppo di strumenti semplici e utili per risolvere il problema dei bambini dimenticati in auto. Entro 60 giorni il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà emanare i criteri tecnici a cui dovranno fare riferimento i produttori, dopodiché a partire da luglio 2019 ci si auspica che il problema possa essere debellato.
In tempi oscuri per il dibattito politico, la norma “salva bebé” che delega alla tecnologia la salvaguardia dei bambini a bordo delle auto è stato approvato da entrambi i rami del Parlamento e ne è uscito con voto unanime.