Paul Graham, cofondatore dell’acceleratore di startup Y Combinator, ha pubblicato una serie di post su X in cui nega le affermazioni secondo cui Sam Altman sarebbe stato costretto a dimettersi da presidente di Y Combinator nel 2019 a causa di potenziali conflitti di interesse.
I got tired of hearing that YC fired Sam, so here's what actually happened: pic.twitter.com/3YvBDH7oqV
— Paul Graham (@paulg) May 30, 2024
Sul conto di Altman, in effetti, sono circolate molte voci negli ultimi giorni. In particolare, Helen Toner, ex membro del CdA di OpenAI, ha raccontato la sua versione di quando Altman fu improvvisamente licenziato, dipingendolo come un manipolatore vendicativo. La Toner ha anche insinuato che Altman sarebbe stato estromesso da Y Combinator a causa di presunti conflitti di interesse legati al suo duplice ruolo in OpenAI e Y Combinator.
Altman è diventato partner di Y Combinator nel 2011, lavorando inizialmente a tempo parziale. Nel 2014, Graham lo ha nominato presidente dell’azienda. Nel 2015, Altman ha co-fondato OpenAI come organizzazione non profit, raccogliendo 1 miliardo di dollari. Per diversi anni, Altman ha gestito sia Y Combinator che OpenAI.
La scelta tra Y Combinator e OpenAI
Quando nel 2019 OpenAI ha annunciato la creazione di una filiale a scopo di lucro di cui Altman sarebbe stato amministratore delegato, Jessica Livingston, socia fondatrice di Y Combinator, ha comunicato ad Altman che doveva scegliere tra OpenAI e Y Combinator. Secondo Graham, Altman ha accettato di lavorare a tempo pieno su OpenAI, e Y Combinator avrebbe dovuto trovare un nuovo presidente.
Il racconto di Graham contraddice le notizie secondo cui Altman sarebbe stato costretto a dimettersi da Y Combinator a causa di accuse di aver anteposto i progetti personali, tra cui OpenAI, ai suoi doveri di presidente.
Alcuni partner di Y Combinator avrebbero avuto da ridire sulla partecipazione indiretta in OpenAI che Altman deteneva quando era presidente di Y Combinator, poiché il fondo late-stage di Y Combinator aveva investito 10 milioni di dollari nella filiale for-profit di OpenAI. Tuttavia, Graham afferma che l’investimento è stato fatto prima che Altman lavorasse a tempo pieno in OpenAI e che lui stesso non ne era a conoscenza.
Controversie sulla gestione di OpenAI
I post di Paul Graham in difesa di Sam Altman arrivano in concomitanza di un articolo dell’Economist, scritto da Bret Taylor e Larry Summers del CdA di OpenAI. Nell’articolo, Taylor e Summers contrastano le accuse mosse contro Altman da Helen Toner e Tasha McCauley, entrambe ex membri del CdA di OpenAI.
Toner e McCauley, infatti, hanno messo in dubbio la capacità di Altman di resistere alle pressioni del profitto. Taylor e Summers invece difendono Altman da queste accuse. Toner e McCauley potrebbero però avere ragione, visto che secondo The Information, Altman starebbe valutando di trasformare OpenAI in società a scopo di lucro.