Sam Altman è tornato ufficialmente alla guida di OpenAI, casualmente in occasione del primo compleanno di ChatGPT. Il “nuovo” CEO ha parlato degli ultimi eventi, del futuro dell’azienda e del misterioso modello Q* (Q-Star) durante un’intervista rilasciata a The Verge.
Indagine indipendente sul licenziamento
In base al comunicato ufficiale, Altman era stato licenziato per aver preso decisioni senza informare il consiglio di amministrazione. Il CEO ha scritto su X che ci sono state alcune incomprensioni, ma durante l’intervista non ha fornito ulteriori dettagli, specificando che parlerà solo dopo il completamento dell’indagine indipendente.
Nel nuovo CdA non è più presente Ilya Sutskever (Chief Scientist di OpenAI), considerato il vero autore del “colpo di stato”. Nella nota inviata ai dipendenti, Altman scrive di non nutrire alcun rancore nei suoi confronti e che spera di continuare il rapporto di lavoro con Sutskever. Il CEO ritiene però che sia necessario migliorare la struttura di governance.
Tra i motivi del licenziamento potrebbe esserci la mancata comunicazione relativa al modello Q* (Q-Start) che, secondo alcuni ricercatori di OpenAI, rappresenta il primo passo verso l’intelligenza artificiale generale (AGI). Altman non ha voluto rilasciare commenti specifici su questo “sfortunato leak”, sottolineando però che i progressi della tecnologia sono molto rapidi. In ogni caso verrà sempre data priorità alla sicurezza.
Nella nota inviata ai dipendenti, Altman scrive che la roadmap di ricerca è chiara. OpenAI continuerà a migliorare i suoi prodotti per offrire ai clienti i benefici dell’intelligenza artificiale. Nel nuovo consiglio di amministrazione è presente anche Microsoft come membro osservatore senza diritto di voto. L’investimento dell’azienda di Redmond in OpenAI ammonta ad oltre 13 miliardi di dollari.
Aggiornamento (6/01/2024): Microsoft ha scelto Dee Templeton come membro osservatore senza diritto di voto.