Le realtà che si affidano a Samsung per la fornitura dei chip da integrare nei loro dispositivi e prodotti si troveranno ben presto a dover fare i conti con un significativo aumento dei prezzi. Di conseguenza, è lecito attendersi un importante ritocco verso l’alto anche per i listini di apparecchi come smartphone e laptop rivolti agli acquirenti finali. A riportarlo è un’indiscrezione comparsa oggi sulle pagine di Bloomberg.
Chip: Samsung decide di aumentare i prezzi
La fonte del rumor, per ovvie ragioni rimasta anonima, fa riferimento a rincari fino al 20%. Se confermata, la decisione del colosso sudcoreano risulterebbe in linea con quella già presa dal concorrente TSMC attivo sullo stesso fronte.
A innescare la tendenza è la crisi dei chip iniziata nel 2020 e di cui, purtroppo, ancora non si intravede la fine. Ha colpito ogni settore in qualche modo legato all’industria dei semiconduttori. A risentirne non sono state solo le linee di produzione di comparti tecnologici in senso stretto: ne sono testimonianza i rallentamenti e i rinvii che stanno azzoppando il mondo automotive.
Da una parte la domanda è molto elevata, dall’altra l’offerta scarseggia. È una legge fondamentale dell’economia, come ben sintetizzato dall’analista Masahiro Wakasugi.
Si tratta di una mossa inevitabile per Samsung. Alcuni clienti potrebbero accettare di pagare prezzi più elevati per ottenere i chip prima degli altri.
I risultati finanziari relativi al primo trimestre 2022 descrivono una partenza lanciata per il business del gruppo: 11,12 miliardi di dollari di utile operativo in soli tre mesi, +51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Insomma, per il momento la società ha il coltello dalla parte del manico. Vedremo se le iniziative messe in campo dall’Europa per liberarsi dal giogo della produzione asiatica potranno in qualche modo definire nuovi equilibri. Di certo, non avverrà nel breve periodo. Prepariamoci a pagare di più per smartphone, laptop e altri dispositivi nell’immediato futuro.