Chi cerca “Ballie” su YouTube troverà le prime immagini dal CES di alcuni anni or sono. Si tratta di un piccolo robot sferico, dotato di ruote e movimenti autonomi, che nell’idea iniziale di Samsung doveva poter eseguire azioni intelligenti in casa per offrire servizi di vario tipo all’utente e alla famiglia. Il problema è che il concept era tanto simpatico e intrigante quanto poco intelligente: Ballie era in grado semplicemente di eseguire azioni manuali e routine predeterminate, ma senza una reale capacità di comprendere il contesto e di interagirvi.
Samsung Ballie
Nell’era dell’Intelligenza Artificiale, però, strumenti come Ballie possono trovare una nuova dimensione e rivelarsi ben più interessanti di quando non lo fossero fino a pochi anni or sono. L’IA sta infatti entrando capillarmente in ogni elettrodomestico, ogni smartphone e ogni nuovo device in uscita. Il CES 2024 ne è letteralmente invaso, ma non si tratta di un ruolo da protagonista, quando più da onnipresente comprimario. L’IA non sostituisce, ma arricchisce: è il “plus” che cambia ogni concept, è la versione “premium” di ogni idea. E così succede con Ballie, che giunge pertanto ad un aggiornamento che dona nuova concretezza a quell’idea datata 2020.
L’IA cambia e arricchisce, modella e riempie di nuove utilità. Così è anche per Ballie, dove l’IA potrebbe consentire al device di captare segnali dall’ambiente circostante per restituire output utili. Non a caso il nuovo Ballie è stato pensato per restituire informazioni: non è soltanto uno strumento che si muove e che crea empatia, ma è un dispositivo dotato di piccoli proiettori in grado di inviare su pareti e pavimento testi ed immagini. Grazie a questa riformulazione, basterà fornire domande per ottenere risposte, impartire ordini per ottenere servizi, definire comandi per pianificare azioni.
Al momento il gruppo coreano non sembra ancora voler dare a Ballie l’enfasi che altri device hanno invece già trovato: il concept era e resta una sorta di progetto in itinere, una sorta di soglia del possibile sul quale ancora si intende sperimentare.
Oggi Ballie è diventato il compagno dotato di AI che può interagire con altri dispositivi smart per fornire servizi personalizzati, come occuparsi di attività di routine o proiettare immagini e video sulle pareti per visualizzare informazioni come il meteo o altri contenuti rilevanti, ovunque l’utente si trovi.
Non mancano già le imitazioni, del resto: Enabot Ebo X (qui la recensione) e simili sembrano essere l’incarnazione di un qualcosa che la fantascienza ha già precaricato nel nostro sistema operativo umano, tratteggiando piccoli esserini a metà tra il robot e l’animale domestico. Samsung Ballie è oggi uguale a sé stesso, ma con un tocco di intelligenza in più che gli fa compiere un passo importante nella direzione che l’immaginario ha già precedentemente tratteggiato.
Avremo dei “petbot” in ogni casa? Si, è probabile. Ballie dimostra che anche Samsung ci crede, anche se forse non ancora abbastanza da renderlo il robot definitivo. Ma si lasci pure correre l’immaginario, perché la chimera di qualche anno fa è oggi nel perimetro del possibile e presto o tardi sarà ancor più smart, ancor più “puccioso”, ancor più irresistibile. Quanti CES serviranno ancora prima che un simil-Ballie diventi il regalo che ogni bambino vorrebbe sotto l’albero di Natale?