Il gruppo sudcoreano ha avviato la produzione di chip a 7 nm nell’ottobre scorso, facendo leva sulla tecnologia EUV (Extreme Ultraviolet) che promette di dar vita a componenti hardware in grado di incrementare sensibilmente le prestazioni e di ridurre al tempo stesso i consumi. Oggi Samsung annuncia un nuovo step in questo percorso di evoluzione, confermando che il prossimo anno arriveranno quelli a 5 nm FinFET.
Samsung: 5 nm con litografia EUV
I test sono stati completati con successo e la fase di produzione vera e propria prenderà il via entro il secondo trimestre del 2020 presso lo stabilimento di Hwaseong, in Corea. Si tratterà di elementi destinati agli smartphone, ma non solo, anche ad altri dispositivi: dai modem per la connessione ai network mobile (compresi quelli 5G) fino ai processori. In termini di dimensioni, i transistor impiegati saranno talmente piccoli che la sezione di un singolo capello ne potrà ospitare circa 2.000. Queste le parole di Charlie Bae, Executive Vice President della divisione Foundry Business di Samsung Electronics.
Completando lo sviluppo dei sistemi a 5 nm abbiamo dimostrato le nostre capacità legate alla tecnologia EUV. Al fine di rispondere alla crescente domanda dei clienti che necessitano di differenziare la prossima generazione di prodotti, confermiamo il nostro impegno per accelerare la produzione delle tecnologie basate su EUV.
La litografia EUV impiega luce con lunghezza d’onda pari a 13,5 nm. È una sorta di Sacro Graal per i chipmaker, a lungo invocata, ma sempre ritenuta difficile da adottare per produzioni su larga scala nonché parecchio costosa: Samsung, per la linea dedicata ai chip a 7 nm, ha speso circa 6 miliardi di dollari. L’azienda sudcoreana è la prima realtà del settore ad averla integrata all’interno dei propri impianti e intende far fruttare gli investimenti messi in campo in termini di competitività. Viene messa a disposizione di alcuni clienti (non meglio precisati) anche con un processo produttivo personalizzato a 6 nm.
Le mosse della concorrenza
La società dovrà in ogni caso fare i conti con il rivale TSMC (fornitore di Apple per la famiglia di processori A) che ha già mostrato ai propri clienti alcuni prototipi di componenti a 5 nm con un numero di transistor incrementato dell’80%, mentre l’aumento per Samsung si ferma al 25%: si tradurrà in un +15% in termini di performance. L’altro gruppo che impiega la tecnologia EUV è Intel, ancora ferma però ai 10 nm, nonostante la promessa di muoversi rapidamente verso i 7 nm. Tutti e tre i produttori impiegano macchinari forniti dall’olandese ASML appositamente per l’industria dei semiconduttori.