Una storia di spionaggio industriale che si svolge in Corea del Sud ma le cui trame si estendono fino all’altra costa del Pacifico, quella degli Stati Uniti. Non è la trama di un film: tre uomini appartenenti ad aziende rivali di Samsung sono stati arrestati con l’accusa di aver sottratto segreti industriali al gigante coreano.
Tra gli accusati vi è un direttore esecutivo di Hynix Semiconductor , il secondo produttore mondiale di chip di memoria, e due dirigenti della divisione sudcoreana di Applied Materials, azienda statunitense che rifornisce di materiali sia Samsung che Hynix. Oltre agli arresti sono stati emanati altri 15 avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone facenti capo alle tre aziende menzionate.
Stando a quanto dichiarato dal pubblico ministero Byun Chan-Woo, Applied Materials avrebbe trafugato informazioni riservate di Samsung con l’aiuto di alcuni dipendenti dello stesso gruppo coreano per poi rivenderle a Hynix. Quest’ultima non ha negato quanto accaduto, limitandosi a fornire delle scuse ufficiali spiegando di non essersi servita di quelle informazioni per sviluppare i propri prodotti.
“Questo caso evidenzia come i produttori applichino misure di sicurezza stringenti per difendersi dalla concorrenza – ha dichiarato il pubblico ministero Lee Choong-hee – ma ciò non accade nei confronti dei fornitori che possono accedere fin troppo facilmente a dati riservati”.
Giorgio Pontico