UPDATE 17:45: Samsung ha inviato una propria dichiarazione sulla percentuale di soddisfazione dei clienti nordamericani rispetto al suo tablet (quinto paragrafo).
Roma – In lingua inglese la parola smooth può assumere vari significati, ad indicare qualcosa di liscio e delicato, ma anche per sottolineare come una zuppa possa essere insipida e scialba. Un aggettivo vago e sfuggente, recentemente adottato dai vertici di Samsung Electronics Co. per descrivere gli effettivi ritmi di vendita di uno dei vari tablet che dovrebbero lanciare il definitivo guanto di sfida ad Apple e al suo iPad.
Le vendite del Galaxy Tab si sono allora rivelate più smooth del previsto , decisamente lontane dai numeri annunciati tra dicembre e gennaio dal colosso sudcoreano. Il milione di tablet venduti in tutto il mondo aveva accelerato a tavoletta nel giro di un mese, praticamente raddoppiato agli inizi di quest’anno . Numeri impressionanti, che avevano acceso le fantasie degli osservatori sul possibile sorpasso del device basato su Android.
Fantasie spezzate di recente , per bocca dell’ executive di Samsung Lee Young-hee. Pressata dagli insistenti interrogativi degli analisti di mercato, Young-hee ha sottolineato come i numeri inizialmente snocciolati dall’azienda siano da collegare alla quantità di device inviati ai vari carrier e distributori . Dettaglio che porta inevitabilmente ad una sola conclusione: Samsung non ha affatto venduto due milioni di tablet a partire dal lancio dello scorso settembre.
Young-hee non ha voluto rivelare l’esatta quantità di device venduti , utilizzando in sede di conferenza l’espressione quite small . Pare però che ci sia stato un fraintendimento o un più grossolano errore di battitura: l’aggettivo usato dall’ executive è proprio smooth . Liscio, delicato, dolce, ma anche scialbo, calmo, piatto. Ma i ritmi effettivi di vendita del tablet made in Seoul potrebbero rappresentare l’ultimo dei problemi per Samsung.
Una ricerca pubblicata dagli analisti di ITG Investment Research ha sottolineato come il 13 per cento del totale dei device venduti sia stato riportato indietro dagli acquirenti, decisamente poco soddisfatti delle performance del tablet. Una percentuale preoccupante, salita addirittura al 16 per cento nel corso delle festività natalizie . Di diversa opinione il colosso taiwanese: “La percentuale di resi del Galaxy Tab negli Stati Uniti indicata dall’azienda americana che si occupa di ricerche di mercato non è corretta – recita una nota inviata a Punto Informatico – Secondo Samsung Electronics Mobile Communications Business la percentuale di resi è inferiore al 2 per cento”.
Altre tinte sono state usate dagli analisti di Strategy Analytics : i tablet basati su Android avrebbero fatto registrare un aumento nelle vendite di circa il 22 per cento negli ultimi mesi del 2010 . Un incremento del 1000 per cento rispetto al 2009, da imputare soprattutto al tablet di Samsung. L’iniziale quota del 95 per cento del mercato affidata al tablet made in Cupertino sarebbe ora scesa ad un più “modesto” 75 per cento.
Mauro Vecchio