Milano – Sulla scia di quanto fatto da Qualcomm, anche Samsung si attrezza con SoC specifici per i wearable: lo fa lanciando un nuovo Exynos serie 7, questa volta dual-core e soprattutto prodotto con processo da 14 nanometri con tecnologia FinFET . Un prodotto che sulla carta offre performance superiori e consumi energetici ridotti: ma che, soprattutto, integra un modem LTE utile a collegare smartwatch e compagni direttamente alle reti mobile senza passare per uno smartphone.
Il nuovo Exynos 7270 è come detto un dual-core, dotato di due Cortex-A53 da 1GHz di frequenza abbinati a una GPU Mali-T720 (supporta fino alla risoluzione qHD: 960×540) e che integra anche un modem LTE Cat.4 oltre a connettività WiFi, NFC e Bluetooth. La sua peculiarità come detto è la costruzione a 14nm: di fatto questo significa poter integrare molti più transistor sulla stessa superficie da 100 millimetri quadrati, integrando anche memoria RAM, storage NAND e ogni altro elemento hardware utile in un solo package.
Ciò si traduce in minori consumi e maggiore efficienza : si potranno quindi realizzare smartwatch più compatti ma dotati comunque di connettività mobile, senza dover aumentare le dimensioni della batteria per sostenere il peso del consumo superiore e con performance superiori al passato. Potrebbe essere la volta buona per far compiere agli indossabili il grande passo: da dispositivi appendice dello smartphone a prodotti indipendenti, con maggiore appeal per un pubblico più vasto.
Il passaggio a 14 nanometri è dunque un grande passo per questa classe di processori, ma Samsung sta anche andando oltre: contemporaneamente all’annuncio dell’Exynos 7270 ha anche confermato l’avvio del ciclo di produzione della prossima generazione di Exynos, l’ottava, che segnerà il passaggio al processo a 10 nanometri FinFET . Proprio come accade col processo migliorato del 7270, anche quello da 10nm si porterà in dote consumi inferiori e più potenza: non prima però del 2017, quando ci saranno i primi SoC pronti per il pubblico – anche se è probabile che i primi smartphone e tablet con a bordo processori dotati di questa nuova miniaturizzazione arriveranno a inizio 2018.
L’annuncio di Samsung segna un momento cruciale per l’evoluzione tecnica delle sue fonderie di chip: il passaggio a 10 nanometri ha causato grattacapi a tutti , Intel compresa , e dunque resta da vedere se effettivamente tutto andrà liscio e verranno rispettati i tempi di rilascio.
Luca Annunziata