Samsung ha portato il proprio Galaxy Fold all’IFA 2019 per mostrare alla stampa quali passi in avanti siano stati compiuti. Il gruppo coreano, infatti, se ne dice certo: ora il Fold è realmente pronto ad approdare sul mercato, anche se l’esordio è riservato agli utenti coreani, tedeschi, del Regno Unito e di Singapore. Un esordio con il freno a mano tirato, insomma, vincolato da tutte le cautele che il precedente fallimento comporta. Nel frattempo un altro Mobile World Congress arriverà e sarà nuovamente il momento di valutare quale possa essere il futuro del Fold.
IFA 2019, un punto di arrivo
Dal Mobile World Congress 2019 all’IFA 2019: un percorso travagliato, che tanto il Galaxy Fold che il Huawei Mate X hanno vissuto con l’acqua alla gola. Entrambi i modelli, celebrati come miraggi alla kermesse di Barcellona, arrivano a Berlino come i grandi sconfitti di questa annata di transizione. Quella che doveva essere una annata rivoluzionaria si rivela quindi come una annata interlocutoria, in attesa però di capire se la promessa dei pieghevoli possa o meno essere qualcosa che impatta realmente sul mercato.
La domanda da porsi è la seguente: a chi giova la possibilità di piegare un device? Quale utilità assolve? L’utenza ha realmente bisogno di questa novità? Quali conseguenze può comportare nella progettazione di un device? La domanda è sempre la stessa, vista però da differenti angolature e con differenti sfumature: abbiamo bisogno dei pieghevoli, oppure no?
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IFA 2019, un punto di partenza
I giornalisti che all’IFA hanno potuto toccare con mano il nuovo Galaxy Fold lo descrivono come più solido e robusto: la cerniera risulta maggiormente protetta, più ferma nel blocco delle due ali del device, più sicura nel mantenere l’angolo di apertura impostato. Inoltre il display sembra saper gestire un minor raggio di chiusura e la pellicola protettiva sullo schermo appare meno posticcia e meno visibile rispetto agli incidenti dell’esordio.
Dopo la corsa tra Samsung e Huawei per arrivare sul mercato in anticipo sulla concorrenza, sembra essere maturata la consapevolezza che non si possa sbagliare ulteriormente sui pieghevoli: la nuova versione arriverà soltanto in alcuni mercati, presumibilmente in pochi modelli e con un progetto già riveduto e corretto in molti dei suoi aspetti. A questo punto, però, poco importa: il Fold non è più quel che voleva rappresentare e tuttalpiù oggi può essere un laboratorio per i futuri sviluppi dei foldable.
Alla luce dei passi avanti compiuti, come potrebbe essere uno smartphone pieghevole orientato magari ad altre necessità ed altre fasce di prezzo? La soluzione del display pieghevole potrebbe essere immaginata anche nell’alveo dei tablet? O ancora: un laptop pieghevole ha senso di esistere e quali compromessi dovrebbe affrontare?
Superato lo scoglio iniziale, il Galaxy Fold che Samsung porta all’IFA 2019 può essere un punto di partenza: può essere quel che il Fold non è stato al Mobile World Congress, dove già il solo fatto che fosse isolato dietro una teca doveva lasciar presumere che qualcosa stesse andando storto. Ora non c’è più appello, perché il MWC 2020 è di fatto dietro l’angolo: Galaxy Fold, cosa vuoi fare da grande?