Sospese le vendite , sospese le sostituzioni , sospesa infine anche la produzione: Samsung ha scelto di risolvere nella maniera più radicale il problema dei Galaxy Note 7 infiammabili , in quanto “la sicurezza degli utenti è la priorità” per l’azienda sudcoreana.
Le notizie dei provvedimenti adottati da Samsung si affastellano di ora in ora: le notizie della sospensione delle vendite affidate alla stampa hanno preso corpo in un comunicato ufficiale nel quale si raccomanda ai consumatori che possiedono tanto un Galaxy Note 7 originale, tanto un prodotto sostituito di “spegnere il dispositivo e smettere di usarlo” (la pagina di supporto italiana risulta ancora non aggiornata ). L’azienda coreana, nel frattempo, “sta lavorando con le autorità competenti” e ha confermato di voler procedere a “richiedere agli operatori e ai venditori partner di tutto il mondo di interrompere le vendite e le sostituzioni” mentre le indagini sul prodotto sono in corso.
A stretto giro rispetto al comunicato pubblicato sul sito ufficiale sono emerse delle indiscrezioni riferite da un fornitore di Samsung all’agenzia di stampa coreana Yonhap : anche la produzione del dispositivo sarebbe temporaneamente sospesa, con il fermo delle operazioni nella fabbrica vietnamita responsabile delle consegne globali del phablet.
Samsung non ha potuto che confermare alla stampa attraverso i propri portavoce di essere intenzionata a interrompere la produzione del dispositivo . “Poiché la sicurezza dell’utente costituisce la nostra priorità – ha ribadito Samsung inasprendo ancor di più le precauzioni – abbiamo decidere di interrompere le vendite e la produzione del Galaxy Note 7″. La sospensione non sarebbe temporanea, ma permanente .
Con l’avvicendarsi delle notizie, gli analisti si scatenano nelle previsioni: gli eventi dei tre mesi appena trascorsi potrebbero riverberarsi sui conti di Samsung in perdite stimate di 2,5 miliardi di euro.
Gaia Bottà