Già da tempo, il mercato offre diverse alternative a chi vuol mettere alla prova le potenzialità di un anello intelligente. La categoria ha però attirato l’attenzione del grande pubblico solo con il recente annuncio del Samsung Galaxy Ring. Protagonista di rumor, indiscrezioni e anticipazioni per un lungo periodo, è stato presentato in via ufficiale il mese scorso, sul palco dell’evento Unpacked.
Il problema del Samsung Galaxy Ring non è il prezzo
L’obiettivo del produttore sudcoreano è quello di presidiare e dominare un settore con grandi margini di crescita, relativo a una nuova tipologia di indossabili, proponendo fin da subito un modello top di gamma (e più costoso rispetto alla concorrenza). Potrebbe però trovarsi a dover fare i conti con un problema legato a doppio filo al design che lo contraddistingue.
Il team di iFixit ha sottoposto lo smart ring al suo inevitabile teardown, analizzandone ogni componente nel dettaglio. Ne è emerso ciò che, a conti fatti, si poteva già immaginare: la batteria non si può sostituire. E, trattandosi di un’unità agli ioni di litio, il suo ciclo vitale è limitato nel tempo.
Non è obsolescenza programmata, ma le somiglia
Sebbene non sia possibile parlare di obsolescenza programmata, le somiglia molto. È bene esserne consapevoli, approcciando l’acquisto di un dispositivo come Samsung Galaxy Ring, proposto a fronte di una spesa non indifferente: 399 dollari al lancio (in Italia non è ufficialmente in vendita).
Qual è la durata della batteria presente all’interno dell’anello? Senza un test esteso sul campo è impossibile stabilirlo. iFixit stima una ciclo vitale superiore a due anni, quindi poco più rispetto al periodo coperto da garanzia.
Dunque, cosa succede a tutti gli smart ring, quando la batteria è kaput? Semplice, butti via l’intero dispositivo. È impossibile riparare uno smart ring una volta morto, perché non puoi raggiungere la batteria senza distruggerlo nel procedimento.
La batteria rimane il punto debole dei dispositivi hi-tech
Va precisato che non si tratta di un problema riguardante solo il modello di Samsung. L’intera categoria ne è interessata, almeno finché un produttore troverà una soluzione, facendo leva su un’innovazione in termini di design. Considerando le dimensioni estremamente compatte, non sarà cosa semplice, un po’ come avviene con alcuni auricolari wireless.
Abbiamo imparato a fare i conti con smartphone dalla batteria non più facilmente removibile come in passato, ma il diverso form factor dei telefoni rende l’operazione tutto sommato accessibile da chi ha un minimo di dimestichezza (o rivolgendosi a personale esperto). Siamo pronti ad accettare che il nostro dispositivo indossabile di ultima generazione, che ci è costato centinaia di euro, abbia una sorta di data di scadenza prestabilita?