Samsung è ricorsa in tribunale per chiedere il riconoscimento della possibilità di chiudere l’accordo di licenza su brevetti relativi ad Android che la lega a Microsoft e la rescissione dello stesso per motivi di antitrust . Il ricorso della coreana presso la Corte del Distretto Sud di New York è solo l’ultimo atto di uno scontro che vede le due aziende contrapposte sulla validità o meno dei loro accordi precedenti all’acquisto da parte di Redmond di Nokia .
L’accordo Microsoft-Samsung risale al 2011 e rientra in parte in quel filone d’oro che permette a Redmond di guadagnare sulla distribuzione di device Android : in forza di una serie di suoi brevetti con cui afferma di poter rivendicare per sé tecnologie adottate dal sistema operativo di Google, Microsoft è riuscita a stringere 28 accordi di licensing con oltre il 70 per cento dei produttori di dispositivi con sistemi operativi mobile di Google, tra cui Pegatron, HTC, Acer e Viewsonic. I termini di tali accordi rimangono riservati ma secondo le indiscrezioni prevedono una quota da corrispondere a MS per ogni device prodotto. L’ ultima , in ordine di tempo, a firmare accordi di licenza per alcune tecnologie che Microsoft ritiene impiegate (senza permesso) attraverso Chrome OS ed Android è stata Dell.
Samsung, da parte sua, aveva deciso di evitare la battaglia legale con Redmond, ma era riuscita ad ottenere un accordo di cross-licensing. Tuttavia il successivo acquisto da parte di Redmond di Nokia avrebbe compromesso l’equilibrio raggiunto: secondo Redmond l’accordo originale non coprirebbe Nokia, che sarebbe libera di raccogliere royalty da Samsung, mentre quest’ultima non potrebbe pretendere alcunché dalla produzione dei dispositivi legati a Nokia.
Così, in forza di questa situazione Samsung ha iniziato a non pagare più quanto dovuto (o a non rispettare i termini entro cui farlo) ed ora ha adito le vie legali chiedendo che il giudice le riconosca la possibilità di terminare la collaborazione commerciale e l’accordo brevettuale in forza della Section 9.7 e 9.8 del contratto in oggetto. Inoltre, Samsung ha avanzato l’ipotesi che dopo l’acquisto della finlandese l’accordo in oggetto causerebbe problemi al mercato determinando la necessaria valutazione di questioni antitrust .
Microsoft non era peraltro rimasta alla finestra e aveva deciso di portare subito Samsung in Tribunale per violazione contrattuale: Redmond ritiene che la coreana abbia semplicemente cercato di sfruttare l’acquisizione di Nokia come scusa per non rispettare l’accordo e non pagare le royalty dovute.
Claudio Tamburrino