La scure dell’antitrust taiwanese sul colosso asiatico Samsung, reo di aver assoldato numerosi studenti locali per la pubblicazione di commenti denigratori sui vari dispositivi prodotti dalla rivale HTC . Accusata di pubblicità ingannevole e diffamazione, Samsung non ha rispettato le regole sulla competizione commerciale, diffondendo su alcuni forum locali informazioni fasulle e commenti negativi.
Il produttore sudcoreano dovrà pagare una multa da 10 milioni di dollari taiwanesi (quasi 250mila euro) per aver commissionato a due agenzie locali – entrambe sanzionate dall’antitrust – la realizzazione di una campagna denigratoria e diffamatoria ai danni di HTC. Dai crash del modello One X ai difetti di XL, gli utenti assoldati da Samsung si erano scatenati nella comparazione con i prodotti della linea Galaxy.
Sulla pagina Facebook di Samsung Taiwan, l’azienda asiatica si era scusata per l’incidente, negando qualsiasi coinvolgimento diretto nella faccenda. Di conseguenza, il produttore asiatico aveva deciso di interrompere qualsiasi strategia di marketing che andasse a coinvolgere la pubblicazione di commenti in modalità anonima.
In difficoltà finanziaria sul mercato mobile, HTC ha negato la chiusura di alcune linee di produzione di smartphone nei suoi centri di Taipei. Secondo le ultime indiscrezioni pubblicate dall’agenzia di stampa Reuters , HTC avrebbe ordinato una forte riduzione nella produzione, da 2,5 a 1,5 milioni di dispositivi al mese .
Mauro Vecchio