Samsung nel mezzo della guerra degli smartphone

Samsung nel mezzo della guerra degli smartphone

Schiacciata nella competizione con Apple e quella con gli altri produttori Android, la coreana per il momento subisce. La sua ultima trimestrale non è entusiasmante, anche per via del calo della divisione mobile
Schiacciata nella competizione con Apple e quella con gli altri produttori Android, la coreana per il momento subisce. La sua ultima trimestrale non è entusiasmante, anche per via del calo della divisione mobile

Nella sua ultima trimestrale Samsung ha continuato a seguire un trend per nulla positivo per quanto riguarda gli smartphone: per la terza volta di fila il profitto della divisione mobile ha subito un calo , facendo segnare a settembre meno 74 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Per quanto faccia proclami di ottimismo per il lancio di Galaxy Note 4 ( qui la recensione completa di Telefonino.net ), la coreana si ritrova a subire per il momento la maggiore competizione da parte degli altri produttori Android (soprattutto quelli low-cost dei paesi in via di sviluppo), costi di marketing più alti per sostenere il lancio dei nuovi device e soprattutto un abbassamento del prezzo vendita medio degli smartphone non Apple.

Samsung non riesce ad approfittare del momento positivo del settore smartphone che cresce del 25 per cento rispetto all’anno scorso grazie ai nuovi mercati dei paesi in via di sviluppo, e neppure della crescita di Android, che continua a guadagnare terreno (più 4,5 per cento del mercato per un totale del 61,8 per cento) rispetto ad iOS (meno 3,3 per cento) e Windows Phone che – in vista del battesimo della linea Lumia con il logo Microsoft – vede le sue vendite in lieve calo.

A premere su Samsung dal basso sono i produttori a basso costo di dispositivi Android, arrivati ad un buon livello di qualità ed in grado di rappresentare una soluzione appetibile per la fascia medio-bassa e soprattutto sui mercati dei paesi in via di sviluppo: in particolare sono spine nel fianco della coreana l’indiana Micromax, la cinese Xiaomi che ha superato LG e Huawei diventando il terzo produttore mondiale di smartphone, ed LG stessa che sta sfruttando la sinergia che al momento la lega a Google per la produzione dei dispositivi Nexus ed ha visto il suo fatturato crescere del 39 per cento grazie al record di vendita di circa 17 milioni di smartphone. Qualcosa da dire ce l’avrà presto anche Lenovo, che viaggia già tra le prime cinque posizioni della classifica e che con il completamento dell’acquisizione di Motorola ( perfezionata in queste ore) nei prossimi trimestri si impegnerà a livello internazionale e soprattutto nel promettente mercato cinese : se poi le voci sull’acquisizione di Blackberry si dovessero rivelare veritiere, Lenovo diverrebbe un temibile concorrente.

Nella fascia alta del mercato, invece, Apple continua a crescere (profitti sono saliti di oltre 11 punti percentuali): pur distribuendo Samsung almeno il doppio dei dispositivi con la Mela, genera in pratica un terzo dei profitti di Cupertino. Non bastano a Samsung neanche gli schermi più grandi per convincere gli utenti a scegliere un suo device, anzi: come dimostrano anche le preferenze degli utenti di Apple (che – probabilmente anche per la questione prezzi – hanno finora scelto iPhone 6 rispetto 6 Plus), d’altronde, i cosiddetti phablet non convincono tutti i consumatori.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
30 ott 2014
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