Il nuovo SoC (System-on-a-Chip) di Samsung si chiama Exynos 7 Octa , un prodotto che presto dovrebbe entrare a far parte della dotazione dei gadget hi-end del colosso coreano e che si caratterizza soprattutto per l’uso di una nuova tecnologia di base.
Come lascia facilmente intendere il nome, la componente CPU di Exynos 7 Octa è dotata di otto core in configurazione big.LITTLE, con quattro core Cortex-A57 per i carichi computazionali più impegnativi e quattro Cortex-A53 per ridurre i consumi energetici. Il set di istruzioni a 64-bit è ARMv8, e fin qui le novità rispetto al passato non sono di particolare rilievo.
Dove il debutto di Exynos 7 Octa si fa significativo è nel nodo produttivo adoperato da Samsung, un processo a 14 nanometri che integra i transistor in configurazione tridimensionali della tecnologia FinFET . La stessa, per dire, che Intel già usa da tre anni per le sue potenti CPU Core x86 con transistor “tri-gate”.
Grazie al nuovo processo produttivo e ai transistor con “pinna” tridimensionale, Samsung sostiene di poter garantire incrementi prestazionali (rispetto alla passata generazione di Exynos) pari al 20 per cento, riduzione nei consumi energetici del 35 per cento e “incrementi di produttività” del 30 per cento. Di “MHz”, però, nell’annuncio di Samsung non si parla ]].
La corporation sudcoreana non fornisce notizie sulla componente GPU di Exynos 7 Octa, né sono stati annunciati prodotti specifici basati sul nuovo SoC: prevedibilmente, i prossimi gadget della linea Galaxy Sx (Galaxy S6?) faranno uso del nuovi chip. Il nodo a 14 nm verrà in seguito esteso anche agli altri SoC sviluppati dall’azienda.
Alfonso Maruccia