Samsung ha acquisito LoopPay, azienda specializzata nei pagamenti mobile.
Le prime indiscrezioni – risalenti a più di un anno fa – parlavano semplicemente di una collaborazione tra le due: il rapporto deve essersi nel frattempo approfondito, convincendo la coreana al passo dell’acquisizione.
Annunciando l’operazione Samsung, ha dichiarato che LoopPay “la aiuterà a rafforzare lo sforzo finora fatto per fornire agli utenti un portafoglio per i pagamenti mobile semplice, sicuro ed affidabile”. In questo modo, infatti, Samsung conferma di voler puntare sul settore dei pagamenti contanctless, che la sua solita, acerrima avversaria Apple, ha dimostrato essere appetibile con il successo registrato dal servizio Apple Pay, lanciato con iPhone 6.
Anche se mancano cifre concrete cui appoggiarsi, e nonostante Cupertino abbia fatto il suo esordio solo da dicembre con il rilascio di iOS 8.1, in poche settimane ha esteso il supporto al 90 per cento delle carte di credito attive negli Stati Uniti e sembra fin da subito anche per questo esser riuscita a prender piede nei negozi (tanto che una catena importante come McDonald’s afferma che il sistema di pagamento con la Mela è utilizzato in più del 50 per cento delle transazioni NFC).
La battaglia per diventare il sistema contactless di riferimento è dunque da combattere all’ultimo POS e fino al più piccolo negozio: capillarità e penetrazione del mercato sono due fattori fondamentali per questo tipo di tecnologia. Per questo Google è ancora costretta a rincorrere Cupertino avendo aver fallito nel tentativo di imporsi nel settore nonostante sia stata tra le prime a puntare su questi canali di pagamento con il suo Google Wallet. Ed è ancora questo il campo su cui Samsung dovrà farsi valere oltre a dover dimostrare l’efficacia e l’adeguatezza del suo servizio e delle sue tecnologie.
LoopPay è stata fondata nel 2012 e basa il suo servizio di mobile payment sulla tecnologia magnetic secure transmission (MST), una derivazione delle bande magnetiche adottate dalle carte di credito tradizionali: essa offre già un’app per iOS e per Android , ma per funzionare ha bisogno anche di un supporto aggiuntivo, costituito o da una sorta di custodia per smartphone con inserita al suo interno la banda magnetica ( al costo di 59,95 dollari) o di un porta chiavi ( costo 10 dollari).
Questo supporto esterno, pur rappresentando un escamotage che in parte esula dall’obiettivo del pagamento elettronico via smartphone, ha altresì garantito al sistema LoopPay un ampio supporto e ha agevolati all’azienda le possibilità di stringere facilmente i rapporti con le normali reti di POS e dunque con l’attuale sistema di pagamenti senza contanti.
Claudio Tamburrino